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"Trieste condiziona la Giunta Fedriga sui musei" il risentimento del movimento Acuile dal Friul

E' facile intuire che, non essendoci più le province e non avendo il Friuli una rappresentanza istituzionale propria, la città di Trieste condiziona la Giunta Regionale a suo favore anche sui Musei

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

E' facile intuire che, non essendoci più le Provincie, non avendo il Friuli ( quindi le ex- Provincie di Pordenone, Udine, Gorizia) una rappresentanza istituzionale propria, dove i rapporti sono ormai tra la Regione F-VG e ogni singolo Sindaco o al massimo con il Presidente delle UTI, in questa situazione la città di Trieste si muove condizionando la Giunta Regionale a suo favore, Giunta che guarda caso è composta per la maggiorparte da cittadini triestini, presidente compreso.

Dal momento in cui sono venute meno le province si è assistito ad una grande opera di centralizzazione di servizi e uffici amministrativi, dagli ex enti provinciali alla città di Trieste ovvero all'interno della Regione FVG, ma a parerre di molti con risultati pessimi; portiamo ad esempio il servizio di sfalcio dell'erba sulle strade regionali che, rispetto a quando era gestito dagli enti provinciali, è decisamente peggiorato così da offrire ai turisti un "bellissimo" biglietto da visita delle nostre strade.

In questi mesi non si è percepito o, almeno non abbiamo udito, segnali forti da parte di consiglieri o assessori "friulani" che abbiano alzato la voce per opporsi alla demolizione istituzionale e politica del Friuli, al massimo abbiamo visto qualche sintetico comunicato. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.06.2019, che entrerà in vigore il prossimo 22 agosto c.a., prevede la soppressione del Polo Museale F-V.G. e la creazione di un Polo unificato comprendente, tra l'altro, il Museo Nazionale di Cividale, quello di Aquileia e il Parco Museo di Maramare, assegnando proprio a quest'ultimo - magari su suggerimento triestino - la direzione dell'intera struttura.

Crediamo che questa Giunta e i partiti presenti in consiglio regionale abbiano deciso di "smantellare" anche la storia e l'identità del popolo friulano il quale, oltre che essere la comunità linguistica più numerosa, rappresenta anche la maggioranza degli abitanti di questa Regione ed ha una storia ben antecedente a quella della cittadina portuale triestina. Le realtà archeologiche di Aquileia e di Cividale del Friuli, entrambe inserite nel Patrimonio dell’UNESCO, sono due riferimenti imprescindibili dell’arte e della storia europea e friulana, elementi storici fondamenti che nulla hanno a che vedere con la storia di Trieste, per cui è corretto che non possono e non devono essere gestite da un Ente che non appartenga al Friuli.

E tutto questo ci riporta al titolo di questo articolo: dove sono i consiglieri e gli assessori friulani? Perché non alzate la voce contro questo modo di governare, irripettoso della più grande comunità storica e linguistica regionale? Qual è il motivo di questa vostra mancanza di agire in difesa del Friuli? E' inutile e suona da presa in giro, giurare a inizio legislatura in friulano, sventolare ogni tanto la bandiera patriarchina e poi dimenticarsi delle cose essenziali per il territorio a cui appartenete e nel quale siete stati eletti, per questa volta.

Come Movimento friulano "Acuile dal Friûl - Aquila del Friuli" e a nome dei friulani, vi chiediamo delle risposte - che saranno rese pubbliche - a queste domande più che legittime. Chiediamo che vi attiviate fin da subito affinché la Regione provveda a nominare a capo della struttura museale regionale la Città di Cividale o di Aquileia, al posto del parco di Miramare.

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