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Giovedì, 25 Aprile 2024
Non è una regione per viandanti

Sforbiciata di 100 mila euro per i sentieri, il Cai si ribella: "Incomprensibile"

Il taglio è stato denunciato dallo storico sodalizio che in regione è guidata dal triestino Silverio Giurgevich

Il taglio di 100.000 euro per la manutenzione dei sentieri nel bilancio 2022 della Regione comprometterà l'intervento su diciannove sentieri inagibili, per uno sviluppo di centoquindici chilometri sparsi tra Carnia, Val Canale e Canal del Ferro, impedirà la ristrutturazione di sette ferrate e la riqualificazione della parte attrezzata del sentiero "Las Callas", opera legata alla valorizzazione dell'omonima forra in occasione del riconoscimento "Villaggio degli Alpinisti" a Paularo. È quanto dichiara il Cai Fvg che, in rapporto con le sezioni e la propria commissione giulio carnica, grazie all'impegno profuso dai volontari Cai durante tutto l'anno, gestisce in regione 645 sentieri, pari a 4250 chilometri, di cui 42 ferrate e 39 vie attrezzate, 19 rifugi custoditi e 41 tra bivacchi capanne e casere: un complesso infrastrutturale che costituisce base primaria per tutte le attività turistiche legate alla montagna sia estiva che invernale.

La Legge Regionale n. 36 del 2017 riconosce al Cai Fvg il ruolo di primario organo tecnico per le questioni della montagna e i contributi ordinari sono destinati alla sistemazione, all’efficientamento e alla messa in sicurezza della rete sentieristica – spiega il triestino Silverio Giurgevich, presidente Cai Fvg – non avendo notizia di particolari sofferenze finanziarie, il taglio dei finanziamenti ci è apparso inaspettato e non comprensibile, laddove andrà a penalizzare un genere di frequentazione dell’ambiente alpino in forte espansione e seguito con grande interesse anche per le sue caratteristiche molto positive di approccio corretto, rispettoso e sostenibile nei confronti dei delicati equilibri su cui si regge la montagna”.

Il Cai Fvg ha già richiesto un incontro con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, auspicando un reintegro dell’attuale finanziamento, ma fa presente l'esigenza di avere rassicurazioni urgenti perché gli interventi vanno programmati secondo necessità e priorità, tenendo conto delle condizioni in quota, e messi poi in atto in tempi estremamente rapidi, in modo da garantire anche nella prossima stagione un'offerta adeguata alle attese dei tanti appassionati frequentatori delle nostre montagne.

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