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Nuova legge sui centri di raccolta: "Vita dura per gli onesti, via libera ai furbetti"

Il nuovo decreto recepisce la direttiva europea in materia di conferimento di rifiuti nei centri dedicati. Forza Italia presenta un'interrogazione, Scoccimarro critico nei confronti del governo. Per Adesso Trieste si rischia l'aumento della TARI

Una direttiva europea in tema di conferimento di rifiuti e recepita dal governo italiano rischia di innescare l'aumento di abbadono illecito e provocare notevoli disagi invece a chi rispetta la legge. La normativa al centro della polemica è stata introdotta dal decreto legislativo 16 del 2020 ed è di fatto entrata ufficialmente in vigore dal 1 gennaio di quest'anno. Secondo le nuove regole, non è più possibile conferire nei centri di raccolta comunali i rifiuti da demolizione come mattonelle, ceramiche, scarti cementizi e chi più ne ha più ne metta. 

Forza Italia presenta un'interrogazione

Un possibile danno, questo creato dal decreto, per tutti i cittadini che eseguono manutenzioni domestiche mentre dall'altro lato si dà una sorta di via libera all'abbandono illecito nei cassonetti o nell'ambiente da parte dei soliti furbetti. Dopo diverse segnalazioni giunte in redazione negli scorsi giorni, a Trieste si è attivato il consigliere comunale di Forza Italia Michele Babuder che ha presentato un'interrogazione che punta a conoscere le azioni che il Comune, la Regione, ma soprattutto il gestore locale dei rifiuti, intendano mettere in atto per "evitare un simile rischio". 

Il confuso rimpallo sulla gestione: la segnalazione

Scoccimarro: "Costi enormi per i cittadini più onesti"

Sul fronte regionale, l'assessore all'Ambiente Fabio Scoccimarro punta il dito contro l'esecutivo responsabile per le conseguenze che i privati dovranno sopportare. “Le decisioni prese a Roma rischiano di produrre costi enormi per i cittadini più onesti". Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia infatti, le persone "dovrebbero prima fare analizzare i rifiuti inerti prodotti come calcinacci e muratura, per poi affidarsi a soggetti autorizzati che, a pagamento, possano portare il materiale in discarica”. La preoccupazione è quella riferita soprattutto al possibile comportamento incivile da parte di cittadini disonesti ma Scoccimarro auspica che si possa individuare presto una soluzione tecnica.  

La posizione di Adesso Trieste

In merito alla situazione interviene anche Adesso Trieste che chiede al Comune di attivarsi nell'applicare le normative "per tempo e tutelando i cittadini" per evitare che si manifestino "effetti collaterali gravi". Inoltre, per Laterza e compagni c'è il "serio rischio di aumento della TARI" e di un impoverimento del gettito derivante dalla stessa tassa sui rifiuti "qualora un numero considerevole di operatori economici scegliesse di avvalersi di aziende di smaltimento privato ottenendo uno sgravio dell'imposta". Oltre ai gravi effetti per i cittadini e per l'ambiente, Giulia Massolino e Federico Zadnich giudicano "urgente" l'indicazione di corrette "modalità di applicazione della norma nelle realtà locali". 

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