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Ambiente

Il Fvg è pronto per la "Valle dell'idrogeno": stabilimenti anche a Trieste

Alcuni dettagli dell'ambizioso progetto transfrontaliero in un incontro al Barcolana Sea Summit. Dopo la firma del documento tra Fvg, Slovenia e Croazia, il progetto partecipa a un bando europeo. Gli stabilimenti potrebbero essere realizzati entro i prossimi sei anni

Il Fvg scommette sull’idrogeno con l’ambizioso progetto transfrontaliero della Hydrogen Valley, la valle dell’Idrogeno transfrontaliera e transnazionale del Nord Adriatico, che potrebbe diventare realtà entro i prossimi sei anni con quattro o cinque stabilimenti nelle zone industriali delle province di Udine e Trieste. Lo ha dichiarato Massimo Canali, direttore centrale della Direzione difesa dell’ambiente della Regione a margine di una conferenza sul tema durante il Barcolana Sea Summit. Un progetto che si inserisce nell’ampia rete dei progetti europei e del Pnrr e che si pone come una delle più importanti iniziative in Italia sul tema.

Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti di realtà quali Fincantieri, gruppo Hera, Toyota, Università di Trieste, Snam ed Enea, a dichiarare una comunione d’intenti verso una rivoluzione energetica che coinvolge numerosi settori produttivi, pubblici e privati.

“La tempistica dei sei anni è ambiziosa perché riguarda interventi interconnessi tra la nostra regione, la Slovenia e la Croazia – ha specificato Canali -. Tempi che coincidono con il bando nazionale del Pnrr da 500 milioni di euro sulle zone industriali dismesse, con un'orizzonte temporale da qui al 2025. Entro fine mese si saprà quanti di questi fondi saranno dedicati al Fvg. A Trieste ci sono già progetti con il gruppo Hera e l’autorità portuale, sia per il trasporto navale che quello ferroviario. L’applicazione più immediata sarà nel trasporto pubblico, il diffondersi dei bus all’idrogeno sarà il primo cambiamento che potremmo vedere entro i due e tre anni”.

Come ricordato da Andrea Sacconi per Toyota, l’azienda ha già una partnership con l’azienda portoghese leader in Europa Caetano Bus per realizzare autobus bus a Idrogeno, uno dei quali è stato presentato in una sorta di tour a Trieste lo scorso febbraio.

Quanto è pronto il nostro territorio a questa svolta green? Il gruppo di lavoro transnazionale che sta portando avanti il progetto ha anche lanciato un sondaggio per verificarlo e risulta che tra i 205 soggetti interpellati, tra aziende ed enti pubblici, 130 sono coinvolti in attività legate a idrogeno ed energia pulita. “Abbiamo anche censito le attività previste e quelle in essere – ha spiegato Canali -: cinque concluse, 18 in corsa, e 34 progetti in startup sulla filiera dell’idrogeno. Abbiamo anche proposte per 60 nuovi progetti e 80 possibili collaborazioni, soprattutto nell’area dell’ex provincia di Udine e nell’area di Trieste”.

Così ha dichiarato Paolo Guglia di Fincantieri: “L’obbiettivo è quello di arrivare alla decarbonizzazione marittima entro il 2050 ma è necessario cambiare combustibile. Fincantieri è attenta all’Idrogeno dagli anni 90, con la realizzazione di un sottomarino militare ma ora è impegnata in diversi progetti europei per applicazioni civili. Abbiamo già realizzato Zeus, la prima nave in Italia completamente a idrogeno, quindi a emissioni zero”.

Intervenute anche Maria Mazzurco per il gruppo Hera, che ha annunciato dei progetti già in essere per l’efficientamento di termovalorizzatori e impianti esistenti, e Dina Lanzi per la Snam. Entrambe le aziende si impegneranno inoltre a rendere le proprie infrastrutture a misura di idrogeno. “Il 70 percento della nostra rete - ha dichiarato Lanzi -, con minimi interventi correttivi, sarà in grado di trasportare idrogeno al 100 per cento”.

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