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Trieste “In buone acque”: 40 analisi al giorno, conformi alla legge nel 100% dei casi

Sono oltre 14mila le analisi effettuate in un anno sull’acqua potabile che esce dai rubinetti dei triestini. È questo uno dei dati più rilevanti che emerge dal report realizzato da AcegasApsAmga che nel 2014 ha investito 22 milioni di euro nell'idrico: «Promuovere fra i cittadini una cultura del consumo di acqua di rete»

Nel rapporto "In buone acque", che estende a Nordest una prassi di trasparenza già in essere all’interno del Gruppo Hera, sono stati rendicontati nel dettaglio i dati quantitativi e qualitativi delle analisi compiute sull’acqua di rete triestina, nel corso del 2014. Fra le informazioni più significative risalta che a Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle sono state effettuate, fra Azienda e Ass, ben 14.616 analisi (pari a una media di oltre 40 al giorno) che sono risultate conformi alla legge nella totalità dei casi (100%).

Nel report si può anche scendere nel dettaglio di quella che è una vera e propria etichetta dell’acqua che esce dai rubinetti, proveniente dai pozzi di San Pier d’Isonzo, Staranzano, dalle sorgenti Sardos e occasionalmente dalle risorgive del Timavo. Un’etichetta dell’acqua consultabile in qualsiasi momento sul sito web AcegasApsAmga.

analisi acqua-2QUALITÀ Confrontando il rapporto fra le concentrazioni di 14 parametri (ammonio, arsenico, clorito, cloruro, conduttività, durezza totale, fluoruro, manganese, nitrato, nitrito, residuo secco, sodio, solfato, trialometani-totale) misurate da AcegasApsAmga presso i punti di rete rappresentativi dell’intero sistema di distribuzione triestino e le loro concentrazioni massime ammissibili nell’acqua potabile, emerge come l’acqua di Trieste sia di eccellente qualità. Mediamente, infatti, le concentrazioni di tali elementi sono appena il 9,6% dei limiti di legge consentiti.

NUMERI Il rapporto ricostruisce poi la rete acquedottistica triestina gestita da AcegasApsAmga, che serve complessivamente 235.700 cittadini, attraverso una rete di 1.073 Km, in cui nel 2014 sono stati immessi 45,2 milioni di mc di acqua, provenienti per il 72% da acqua di falda, per il 17% da fonti di superficie (fiumi) e per il 11% da sorgenti.

CONVIENE Il report è arricchito da una serie di informazioni sui vantaggi economici e ambientali derivanti dall’utilizzo dell’acqua di rete. Attraverso infografiche chiare e intuitive, si scopre, ad esempio, che 1.000 litri d’acqua minerale in bottiglia costano mediamente 300 euro, mentre la stessa quantità prelevata dall’acqua di rete triestina costa 1,87 euro.

INVESTIMENTO “In buone acque” non si limita a rendicontare i numeri dell’acqua potabile AcegasApsAmga, ma dedica un focus anche agli investimenti effettuati dal Gruppo Hera nel ciclo idrico integrato (che comprende, oltre all’acquedotto, anche fognatura e depurazione). Nel 2014 il Gruppo ha investito 114,8 milioni di euro (di cui 22 milioni afferibili ad AcegasApsAmga). Includendo i lavori finanziati da terzi, nel territorio servito da Hera sono stati effettuati nel 2014, 166,8 milioni di euro di investimenti, pari a 46 di euro pro capite, rispetto ad un dato italiano fermo a 30 euro per abitante (contro i 130 euro della Danimarca, i 100 del Regno Unito o i 90 della Francia)**.

GASPARETTO «Questa rendicontazione è un’importante novità per il nostro territorio - afferma Roberto Gasparetto, Direttore Generale AcegasApsAmga -. L’obiettivo, oltre a informare puntualmente il cittadino su un aspetto così delicato per salute e qualità della vita, è quello di promuovere fra i cittadini un’autentica cultura del consumo di acqua di rete, in linea con l’impegno dell’Azienda e del Gruppo Hera verso la sostenibilità e l’uso razionale delle risorse».

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