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Furia Ogs contro l'ipotesi di trasferimento a Roma: "Colpo di mano inaccettabile"

La presidente Maria Cristina Pedicchio sarebbe venuta a conoscenza dell'ipotesi "sempre più concreta" da "rumors e da telefonate private". Un'azione definita "grave". Nessun confronto. Il rischio del trasferimento del personale dipendente è reale?

Per l'Ogs la giornata di oggi sembrebbe essere una delle più buie della sua storia. Le indiscrezioni "sempre più insistenti nelle ultime ore" parlano infatti di una ipotesi "concreta" di spostamento della storica sede di Grignano dell'Istituto Nazionale di Oceanografia a Roma. La creazione di "un nuovo e unico Istituto Nazionale di Ricerca sul Mare", come si legge nella nota dell'istituzione scientifica ha prodotto "sorpresa, sconcerto e preoccupazione" nei vertici. Secondo l'Ogs infatti in ragione di un "decreto" potrebbe nascere un "nuovo e unico Istituto Nazionale di Ricerca sul Mare nel quale Ogs dovrebbe confluire totalmente o con la sua Sezione di Oceanografia".

"Nessun confronto": le parole della Presidente

Una notizia che ha lasciato sgomenti i vertici dell'istituto che affonda le radici nel periodo asburgico. Il Presidente di OGS Maria Cristina Pedicchio, raggiunta dai rumors, ha puntato il dito contro la "poca trasparenza dei processi in atto per la “riorganizzazione” della ricerca in Italia" e ha avanzato delle forti perplessità su "come si pensi di poter modificare Enti e attività senza alcun confronto e in assenza di un piano a medio-lungo termine".

"Saputo da telefonate private", lo sgomento dei vertici

OGS avrebbe infatti saputo della "grave azione in atto di accorpamento e di perdita della sua autonomia soltanto da rumors e da telefonate private ricevute ieri". Il Ministero, sempre secondo la Pedicchio, non avrebbe smentito. Per la Pedicchio di tratterebbe di "una tendenza a procedere con colpi di mano" definita "inaccettabile". Parole forti che manifestano la totale condivisione degli oltre 60 dipendenti che Ogs ha stabilizzato negli ultimi tre anni "Merito e trasparenza continuano a rimanere parole vuote. In questo settore è molto difficile costruire, ma basta pochissimo per distruggere”.  

Quale futuro per le decine di progetti scientifici?

Le attività dell'ente si basano su "progetti, fondi, infrastrutture e talenti" che, secondo la Pedicchio "sarebbe assurdo cancellarli. In questo settore è molto difficile costruire, ma basta pochissimo per distruggere”. Nella migliore tradizione scientifica, le "molteplici" ragioni del disappunto vengono evidenziate in maniera molto precisa. In primis, secondo l'istituto, ci sarebbe una questione legata all'ambito marino. Trasferire a Roma un istituto che si occupa di mare, non avrebbe molto senso. Secondariamente Ogs sta lavorando a 50 progetti, ne guida più di 10 in sede europea "soprattutto nella cooperazione transfrontaliera" leadership considerata strategica soprattutto per essere diventato punto di riferimento per tutti gli istituti scientifici di ricerca sulle scienze della terra della penisola balcanica.  

L'economia del mare e il trasferimento tecnologico

Oltre ad essere "il primo e unico ente di ricerca italiano a portare avanti un piano quinquinnale di formazione altamente qualficata sulla mobilità nel Mediterraneo per professioni legate all'economia del mare", Ogs metterebbe in campo anche una "fortissima attività di trasferimento tecnologico nei confronti di aziende leader sul mercato". Tutto questo da aggiungere ai "progetti di ricerca e di innovazione, master, summer school, seminari specializzati, networking, iniziative di mobilità e di divulgazione scientifica". 

La comunità scientifica triestina

Ogs fa parte della comunità scientifica triestina, la stessa che ha lavorato assieme alle istituzioni per ottenere il riconoscimento di capitale europea della scienza con l'organizzazione di Esof, il Forum Scientifico Europeo nel 2020. "Trieste è stata riconosciuta a livello internazionale come luogo cerniera tra l’Est e l’Ovest grazie alla presenza di numerosi Enti di Ricerca di livello nazionale e internazionale che dialogano strettamente con l’altra sponda dell’Adriatico fin dai tempi in cui c’era una distanza politica. Non si capisce il motivo per cui si voglia quindi rinunciare a un Ente collocato al centro di un’area su cui l’Europa tutta ha acceso i riflettori per i prossimi anni". 

Le reazioni politiche, Rosolen: "Una follia"

Sull'ipotesi trasferimento sono arrivate anche le prime reazioni politiche. "Giù le mani dall'Ogs - ha "tuonato" il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga -. Il Governo non pensi di poter depredare il Friuli Venezia Giulia delle sue eccellenze, aspettandosi magari di incontrare un compiacente silenzio della Regione. Al contrario, ci opporremo con ogni mezzo per evitare che questo scempio possa compiersi".

Sull'accorpamento ha voluto esprimere preoccupazione anche l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen: "C'è da augurarsi che il Governo smentisca ufficialmente l'ipotesi circolata in queste ore e che, contestualmente, tutti i parlamentari regionali si oppongano a questa follia". 

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