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Il clima instabile ritarda la vendemmia, in Friuli Venezia Giulia si inizia non prima di settembre

Lo studio condotto da ConfAgricoltura prende in esame il meteo, la presenza di malattie e mette in relazione i dati di tutte le regioni italiane. Ritardi dappertutto, in alcune zone del Nordest enormi i danni provocati dalla grandine

Inizia il conto alla rovescia per la vendemmia 2021 anche in Friuli Venezia Giulia dove secondo ConfAgricoltura si dovrebbe iniziare a raccogliere non prima della settimana iniziale di settembre. Il meteo, che ha alternato piogge, grandine e siccità (oltre alla presenza della Flavescenza Dorata, malattia della vite in aumento e che arriva anche dalla vicina Slovenia), non ha aiutato. La Regione ha attiviato un "imponente sistema di monitoraggio" sulla malattia. Nonostante le particolarità territoriali, secondo lo studio di CA, la vendemmia italiana quest'anno presenterà "un'ottima qualità delle uve, una produzione quantitativa in lieve calo rispetto allo scorso anno, ritardo della maturazione di circa una decina di giorni rispetto al 2020 e al 2019, in cui però si era anticipato molto rispetto alla media".

Nel vicino Veneto le cose sembrano andare in controtendenza, in ordine ai quantitativi, rispetto il resto d’Italia. La produzione è maggiore di circa il 2 per cento, grazie anche ai nuovi impianti. Si inizierà la vendemmia con il Pinot Grigio tra circa due settimane, quindi toccherà al Glera per la produzione di Prosecco. Sempre a Nordest, guardando al Trentino Alto Adige il ritardo nella maturazione di circa 15 giorni dei grappoli è dovuto alla primavera più fredda rispetto al 2020. "Ottima la situazione fitosanitaria" così il rapporto di ConfAgricoltura che conclude affermando che "si inizierà a vendemmiare intorno al 28 agosto". 

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