Islam, Chiavegatti (Destra Sociale): «Vietare a Trieste velo integrale e burqua»
Chiavegatti (Destra Sociale TS): come e con cosa opporsi alle derive di un sistema politico-religioso ICS-CARITAS?
Per combattere il neofondamentalismo islamico nel nostro paese cominciamo con il vietare la "macellazione rituale" ed "porto del velo".
Domandiamoci per primo se è volontà del popolo italiano di fare rispettare le sue leggi che sono rimesse in questione dagli "usi" e "tradizioni" dei neofondamentalisti islamici sul nostro territorio.
Come e con cosa cominciare ad opporsi alle derive di un sistema politico-religioso che si vuole installare qui a Trieste che comincia a prendere piede con ICS CARITAS nei quartieri della nostra città con il "business dei profughi" e anche attraverso il sistema della "accoglienza diffusa"?
Attraverso due misure concrete ed immediate che potrebbero essere prese, del resto, nell'immediatezza non solamente per rendere l'Islam compatibile con le nostre leggi e il nostro Stato, ma anche per far cessare la stigmatizzazione comunitaria che colpisce i musulmani perfettamente adattati alla società occidentale in cui hanno scelto di vivere.
La prima: VIETARE LA MACELLAZIONE RITUALE. Tale metodo di macellazione degli animali urta profondamente l'idea che abbiamo in Italia circa il rispetto degli animali.
La seconda: VIETARE IL PORTO DEL VELO INTEGRALE o DEL BURQA. Non è vietato di portare il "velo" per coprirsi il capo. Coloro che lo vorranno potranno farlo. Del resto il "porto del velo" per coprirsi il capo è presente in tutte le religioni.
Ma al di là di queste misure che in altri paesi membri dell'Unione Europea (e non, come la Svizzera) sono già effettive, è semplicemente la volontà di fare rispettare le sue proprie leggi, cominciando anche - nei nostri Comuni - a far rispettare il divieto di pregare in strada attraverso "un'ordinanza del Sindaco" e ugualmente dovrebbe essere promossa la soppressione della parola "ISLAMOFOBIA" visto che non viene mai utilizzata quella di "CRISTIANOFOBIA", che invece è tanto già applicata in molti quartieri della nostra città, nelle scuole, negli asili, attraverso la rimozione di tutti i segni religiosi che richiamano alla cristianità.