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Chirurgia videoassistita: inaugurata ieri la nuova strumentazione acquisita grazie alla donazione della Fondazione CRTrieste

La strumentazione acquisita consente di migliorare la gestione degli interventi addominali e di chirurgia senologica

Nel 2019 l’Unità Clinica Operativa Clinica Chirurgica diretta dal Prof. Nicolò de Manzini e la Struttura Semplice Dipartimentale Breast Unit diretta dalla Prof. Marina Bortul di ASUITS e del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche, della Salute dell’Università di Trieste hanno acquisito una strumentazione ad elevata tecnologia per sala operatoria donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste.

In particolare una delle due sale operatorie afferenti alle Strutture è stata dotata di un nuovo sistema di visione per chirurgia videoassistita e la strumentazione già in uso nella seconda sala operatoria è stata implementata con l’acquisizione di aggiornamenti di materiali.

La strumentazione acquisita consente di migliorare la gestione degli interventi addominali e di chirurgia senologica, poiché associa a sistemi di amplificazione della visione (tecnologia 4K) l’impiego di coloranti (ICG) che, stimolati da luce prossima all’infrarosso (NIR), restituiscono come fluorescenza l’immagine della perfusione dei tessuti. La tecnologia consente, quindi, di misurare in tempo reale, durante la procedura chirurgica, la perfusione e la vitalità dei tessuti, con impatto fondamentale sulla gestione della procedura stessa.

Le applicazioni della strumentazione acquisita spaziano dalla chirurgia laparoscopica a quella a cielo aperto poiché la strumentazione è dotata sia di sonde laparoscopiche sia di sonde dedicate alla chirurgia open.

In particolare in chirurgia senologica oncologica l’impiego della ICG-fluorescenza consente di misurare la perfusione dei lembi cutanei post mastectomia allo scopo di pianificare la corretta procedura di ricostruzione mammaria e consente di abbattere i tassi di complicanze ischemiche postoperatorie che, potenzialmente ritardando ulteriori trattamenti oncologici, impattano in maniera significativa sul percorso di cura della donna affetta da carcinoma mammario.

In chirurgia addominale, laparoscopica ed open, i sistemi che utilizzano ICG-fluorescenza consentono di misurare la perfusione e la vitalità dei visceri e consentono di ridurre il tasso di alcune complicazioni postoperatorie soprattutto nella chirurgia del colon e del retto.

Inoltre, quale ulteriore applicazione, dal punto di vista oncologico lo stesso tipo di colorante (ICG) iniettato nel sistema linfatico permette di visualizzare le vie linfatiche che drenano un tumore allo scopo di identificare con precisione ed asportare i linfonodi più prossimi alla lesione e, quindi, più probabilmente coinvolti da patologia. Tale tipo di studio dei linfatici ha già trovato conferma in ambito senologico come sistema utile nell’identificazione del linfonodo sentinella.

L’ampio campo di applicazione della tecnologia acquisita e la versatilità della strumentazione, collocata su un sistema a carrello che ne consente l’eventuale impiego anche in situazioni di urgenza, hanno un impatto fondamentale sulla gestione degli interventi chirurgici che più frequentemente vengono eseguiti nell’ambito delle due strutture.

CREAUS/PC

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