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"Controlla il tuo udito"

Domenica tre marzo è la Giornata Mondiale dell’Udito

Domenica 3 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Udito, appuntamento fortemente voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare la popolazione sul problema della sordità. Lo slogan di quest’anno è “Controlla il tuo udito” (Check your hearing), con l’obiettivo di porre l’attenzione sul problema dell’identificazione precoce dei soggetti che presentano un’ipoacusia. Il messaggio chiave che l’OMS propone è che “tutte le persone, anche quelle che non accusano apparenti problemi uditivi, dovrebbero controllare di tanto in tanto proprio udito”.

Sordità, alcuni dati

Secondo l’OMS sono 466 milioni le persone affette da sordità nel mondo. Si stima che nel 2050 più di 900 milioni di persone avranno problemi di udito (1 persona su 10). In Italia 7,2 milioni di persone presentano un calo dell’udito, pari al 12% della popolazione residente. Le categorie più interessate sono gli anziani, in particolare gli ultra ottantenni (1 anziano su 2), seguiti da persone tra i 60 e gli 80 anni (1 anziano su 4). Il rapporto scende col diminuire dell’età, mantenendo comunque numeri importanti: più di 4 milioni la popolazione sotto i 61 anni (fonte AIRS – Associazione italiana ricerca sordità, 2018).

Conseguenze del calo dell’udito

Il quadro potrebbe essere ancora più drammatico, poiché una grossa fetta della popolazione italiana trascura la salute delle proprie orecchie. Secondo uno studio internazionale promosso da MED-EL, oltre un terzo degli italiani non ha mai effettuato un controllo dell’udito (35%); peggio di noi solo il Regno Unito (46%) e il Messico (42%). Spesso infatti ci si rivolge al medico solo quando la sordità dà sintomi come ad esempio non capire le parole in ambienti rumorosi o al telefono, quando cioè sono colpite le frequenze della voce. In questi casi il calo uditivo è spesso già di grado elevato e quindi più difficile da curare, poiché si instaurano modificazioni permanenti a livello cerebrale con un vero e proprio spegnimento delle aree del cervello deputate all’ascolto in quanto non più adeguatamente sollecitate dagli stimoli sonori. Inoltre, il calo dell’udito comporta una maggior probabilità di declino cognitivo, perdita di memoria, demenza e depressione, nonché un aumentato rischio di cadute legato anche a i disturbi dell’equilibrio come l’instabilità che possono a volte essere associati. E’ pertanto fondamentale un controllo dell’udito precoce per individuare la sordità in fase iniziale, anche in assenza di sintomi, consentendo l’adozione di rimedi efficaci e atteggiamenti preventivi.

Possibili cause di un disturbo all’udito

Numerose possono essere le cause di un disturbo all’udito: oltre al declino uditivo legato all’invecchiamento fisiologico dell’orecchio, il rischio aumenta per chi è esposto a rumore ogni giorno, ad esempio sul lavoro, per chi ascolta di frequente musica ad alto volume in cuffia o partecipa ad eventi pubblici con stimoli sonori forti, come concerti o in discoteca.  Anche la maggior parte delle gocce auricolari se il timpano è perforato, alcuni farmaci, alcol, fumo e malattie cardiovascolari sono riconosciuti come dannosi per l’orecchio. Oltre al calo uditivo tipico dell’anziano, si aggiungono inoltre sordità causate da infezioni croniche dell’orecchio e patologie più rare come sindromi geneticamente determinate e tumori del nervo acustico. Un capitolo a parte comprende le sordità infantili, per il quale è ormai attivo in ogni regione un programma di screening per individuare problemi uditivi nei nuovi nati.

<<La Clinica Otorinolaringoiatrica diretta dal prof. Giancarlo Tirelli, - sottolinea Antonio Poggiana, Commissario Straordinario di ASUITs -, attraverso il servizio di Audiologia offre la possibilità di un controllo dell’udito su richiesta del medico di famiglia, al fine di trattare per tempo cali uditivi potenzialmente dannosi per la vita sociale di soggetti adulti e anziani. Inoltre, da più di un anno, alla stregua dei centri ospedalieri più avanzati esegue il posizionamento di BAHA e impianti cocleari, oltre a seguire i pazienti ipoacusici portatori di protesi acustiche tradizionali>>.

L’orecchio bionico e i rimedi per la sordità

Oltre alla prevenzione e all’eliminazione dei fattori di rischio, i rimedi più utilizzati per il calo uditivo sono tre: la protesi acustica tradizionale, il BAHA e l’impianto cocleare. Il presidio viene scelto in base al tipo e alla gravità del danno acustico.

La protesi acustica tradizionale è il supporto più conosciuto in caso di perdita dell’udito. Esistono due tipi di apparecchi acustici: quelli che si indossano dietro l'orecchio (o "retroauricolari") e quelli che inseriscono dentro l'orecchio (o "endoauricolari"). La protesi acustica ha la funzione di catturare gli stimoli sonori esterni, filtrarli dai rumori ambientali e trasmetterli all’orecchio, calibrandoli in base al tipo di perdita uditiva di chi li indossa.

I dispositivi BAHA (Bone Attached Hearing Aid, Apparecchio Acustico Ancorato all’Osso) è una soluzione ideale per le sordità legate al sistema di trasmissione sonora che non traggono beneficio dalle protesi acustiche tradizionali. Si tratta di un dispositivo che viene ancorato alla parete laterale del cranio mediante un intervento chirurgico eseguibile anche in anestesia locale. Attraverso due microfoni raccoglie gli stimoli sonori e genera una vibrazione che viene trasmessa alla coclea, che è la componente più interna dell’orecchio. La coclea quindi trasforma lo stimolo meccanico in impulso nervoso, che viene recepito dal cervello come suono.

Gli impianti cocleari sono una soluzione moderna per le sordità gravi entrata nella pratica clinica dagli anni ’80. Fino a qualche anno fa l’indicazione all’impianto cocleare era rappresentata esclusivamente da neonati o bambini molto piccoli nati o diventati sordi molto precocemente con lo scopo di evitare la temibile condizione del sordomutismo; il bambino infatti che diventa sordo prima di aver acquisito il patrimonio verbale (4-5 anni) rischia il mutismo o un ritardo dell’apprendimento del linguaggio. Oggigiorno l’indicazione all’impianto cocleare sta diventando sempre più estesa e anche pazienti adulti con gravi problemi di sordità possono usufruire di questo tipo di soluzione tecnologica.

L’impianto cocleare è un rimedio indicato nel caso di sordità gravi che non traggono beneficio dalle protesi tradizionali. Conosciuto anche con il nome di “orecchio artificiale” o “orecchio bionico”, è uno strumento che invia direttamente al nervo acustico e quindi al cervello suoni e rumori sostituendosi all’organo uditivo che, per diverse cause, non è più funzionante. Si tratta di un vero e proprio computer delle dimensioni di pochi millimetri che viene impiantato nell’orecchio interno del paziente. Un microfono esterno raccoglie gli stimoli sonori, li trasforma in impulsi elettrici e li invia tramite un elettrodo inserito nella coclea al nervo acustico, in modo da andare a stimolare il cervello del paziente ripristinando la capacità di sentire. Il posizionamento dell’elettrodo avviene mediante un intervento microchirurgico eseguito da un otorinolaringoiatra esperto. Per ottenere risultati ottimali è indispensabile selezionare con accuratezza i pazienti idonei a questo intervento in quanto non tutte le sordità risultano risolvibili e sarà inoltre indispensabile nel post-operatorio una riabilitazione da parte di logopedisti che aiuteranno il paziente a capire come sfruttare al meglio le potenzialità di questo strumento.

CREAUS/PC/ss

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