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Gruppo Consiliare Regionale del Partito Democratico

Musei provinciali: Moretti (Pd), delega inutile di Ferrari, studi la storia del territorio

GORIZIA (09.01.18). «Leggendo le dichiarazioni della consigliera con delega ai Musei provinciali, Serenella Ferrari devo dire che hanno ragione gli amici del Pd goriziano rispetto alla funzionalità del suo ruolo: inutile». A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, commentando le dichiarazioni della consigliere comunale di Forza Italia, con delega ai Musei provinciali, Serenella Ferrari.
«Il suo ruolo è inutile per tre ordini di motivi: il primo è che ha una delega, quella ai Musei provinciali, che non è di competenza comunale, essendo tali musei di competenza della Regione e dell’Erpac. Il secondo è che da dipendente della Fondazione Coronini, Ferrari sa bene quanto la Regione, in questo caso l’assessore Torrenti, ha fatto per risollevare un ente che economicamente non stava più in piedi, con il Comune di Gorizia (che in questi anni ha sempre indicato il presidente) che si è totalmente disinteressato della gestione, lasciando la Fondazione priva di qualsiasi indirizzo politico. Fondazione che invece in questi anni, grazie agli investimenti e alle ingenti risorse della Regione, si sta risollevando acquisendo un importante ruolo nel panorama culturale cittadino». Ma la “perla” dell’intervista rilasciata, «che contiene il riconoscimento che il Museo di via Santa Chiara è una cattedrale del deserto, sinora non sufficientemente valorizzata da parte del Comune per mancanza di convinzione, si raggiunge quando la signora Ferrari prefigura, dando per certa una vittoria del centro-destra alle prossime regionali, la costituzione di una nuova rete museale goriziana, mettendo assieme musei di competenza comunale e quelli di recente acquisizione regionale (tra cui la Galleria Spazzapan di Gradisca) che oggi, dopo la soppressione della Provincia, hanno una proprietà indivisa tra i Comuni di Gorizia e Monfalcone e un vincolo di insediamento dei beni stessi deciso con legge regionale e condivisa con il Ministero della Cultura. Neanche, i Musei provinciali, fossero un’esclusiva proprietà cittadina e non di tutto il territorio isontino. Mi permetto di suggerire alla signora Ferrari qualche sana ripetizione di storia del nostro territorio».

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