5 maggio '45: Roberti, caduti di via Imbriani martiri orrore titino
"E c'è chi festeggia ancora l'occupazione jugoslava di Trieste"
Trieste, 5 mag - "Desta impressione che due giorni dopo la
commemorazione dei 97 finanzieri infoibati ricordiamo oggi la
strage dei cinque patrioti assassinati dai miliziani titini in
via Imbriani e che qualcuno sventoli ancora le bandiere per
festeggiare l'occupazione jugoslava di Trieste nel '45
scambiandola per la liberazione della città".
Sono parole pronunciate dall'assessore regionale alle Autonomie
locali, Sicurezza e Corregionali all'estero Pierpaolo Roberti a
margine della cerimonia promossa dalla Lega Nazionale in ricordo
dei tragici fatti del 5 maggio di 76 anni fa quando Claudio
Burla, Giovanna Drassich, Carlo Murra, Graziano Novelli e Mirano
Sancin furono falciati nel centro di Trieste dalle mitragliatrici
della polizia jugoslava per avere manifestato a favore
dell'Italia.
"È un pensiero commosso quello che va ai caduti del '45, Medaglia
d'oro al Merito civile, caduti per la libertà e per difendere la
città dal pericolo comunista", ha affermato Roberti.
"Non dobbiamo mai stancarci di rievocare i crimini orrendi che
furono perpetrati nelle nostre terre nel secondo Dopoguerra -
così l'assessore - per dare un senso al sacrificio di chi,
inerme, perse la vita per i propri ideali. I martiri di via
Imbriani ci ricordano da dove veniamo e quale piega all'insegna
della dittatura e del crimine poteva prendere la storia di
Trieste".
ARC/PPH/ma