Agricoltura: Zannier, superare vecchi criteri riparto fondi Feasr
"Lo stallo penalizza anche le aziende del Fvg"
Pordenone, 12 mag - "Nessuna volontà di mettere in
contrapposizione Nord e Sud del Paese quanto invece quella di
dare a tutte le Regioni le stesse opportunità, superando vecchi
criteri per il riparto dei fondi Feasr che attualmente stanno
penalizzando anche gli agricoltori del Friuli Venezia Giulia".
È questa la posizione dell'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier sul tema riguardante
l'assegnazione dei fondi comunitari 2020-2021 basata su parametri
più oggettivi, argomento condiviso da altre 14 Regioni italiane
oltre al Friuli Venezia Giulia. L'assenza di una linea comune
sull'applicazione dei nuovi criteri sta al momento bloccando il
riparto delle risorse.
"E' giunto ormai il tempo - spiega Zannier - di superare i
criteri storici di assegnazione dei fondi Feasr, un metodo che da
tempo doveva essere modificato e che ora non può più attendere un
sostanziale cambiamento. Ad oggi solo sei Regioni beneficiano del
cinquanta per cento delle risorse europee; per contro, le altre
quindici, loro malgrado, devono affrontare le medesime sfide per
sostenere il comparto agroalimentare dovendo contare su risorse
insufficienti. A fare le spese di questa sperequazione sono anche
tutti gli imprenditori della nostra Regione e per questo
attueremo ogni iniziativa utile per cercare di riequilibrare
l'attuale sproporzione di finanziamento."
Nel 2014 le Regioni italiane, nell'ambito dell'accordo approvato
dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome, avevano condiviso che il criterio di riparto -
risalente alla programmazione dello sviluppo rurale 2000-2006 -
venisse utilizzato per l'ultima volta per il periodo 2014-2020 e
che, quindi, si rivedessero i parametri di distribuzione delle
risorse sulla base di criteri oggettivi. In tale occasione, molte
Regioni dettero l'intesa in virtù di questo atto, pur a fronte di
una sensibile penalizzazione rispetto alla quota di
cofinanziamento a loro carico. "Ora siamo chiamati - puntualizza
Zannier - ad attuare quell'impegno; continuare a rinviare e
prorogare significa fare un danno prima di tutto al Paese, perché
utilizzeremmo 'criteri antistorici' che non aiuterebbero a creare
quello sviluppo di cui abbiamo assoluto bisogno".
A fine settembre 2020 era stata avanzata la proposta di un
riparto nazionale dei fondi basata ad esempio sul numero di
aziende agricole, la produzione lorda vendibile (Plv), la
superficie agricola utilizzata (Sau) e la superficie forestale.
La pesatura dei parametri è stata rivista e sono state operate
delle integrazioni che tenevano comunque conto del mantenimento
di una percentuale di criteri storici garantendo un percorso
equilibrato e graduale per tutti i territori del Paese.
"Purtroppo - conclude Zannier - ogni proposta ha incontrato la
completa chiusura da parte delle Regioni Campania, Puglia,
Umbria, Calabria, Sicilia e Basilicata. A questo punto serve
serietà e responsabilità per trovare un accordo equilibrato, a
vantaggio dell'intera agricoltura nazionale, per garantire equità
e risposte agli agricoltori e alle imprese agricole di tutta
Italia. Ciò per superare una situazione di stallo che non si basa
su una spaccatura tra Nord e Sud; insistere su una posizione di
chiusura rischia di procurare un grave danno al nostro Paese e
all'agricoltura italiana. Bisogna fare presto perché ogni giorno
che passa si traduce in un rallentamento per il nostro sistema
agricolo e agroalimentare".
ARC/AL/pph