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AGROALIMENTARE: PITINA VERSO RICONOSCIMENTO UE, IL 12/10 L'AUDIZIONE

Udine, 26 settembre - L'iter  per il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta (IGP) della Pitina si avvia a una positiva conclusione. Il Ministero delle Politiche agricole - Dipartimento della qualità agroalimentare ha infatti comunicato all'ATI dei produttori e alla direzione centrale Risorse agricole e forestali della Regione Friuli Venezia Giulia - che aveva in precedenza espresso il suo parere favorevole - di aver fissato per il 12 ottobre prossimo, alle 16.00, la Riunione di pubblico accertamento, nel corso della quale verrà data lettura del disciplinare di produzione.

La Pitina, un prodotto a base di carni ovicaprine o di selvaggina ungulata, conservata grazie a un processo di affumicatura e a uno strato protettivo di farina di mais, è diventata negli ultimi anni una vera icona gastronomica del territorio delle Valli pordenonesi (Val Tramontina e valli contermini), dove si è mantenuta attraverso i secoli una tradizione nata nel contesto dell'economia di sopravvivenza nella quale la carne - quando c'era - era un bene da conservare con cura e utilizzare con parsimonia.

Alla riunione - che si svolgerà a Maniago nella Sala di Montagna Leader in viale Venezia (zona industriale NIP) - parteciperanno i rappresentanti dei Comuni ricompresi nella zona di produzione, le organizzazioni professionali e di categoria e, naturalmente, i produttori e gli operatori economici interessati.

Gli inviati del Ministero, accertata la regolare convocazione della riunione, daranno lettura del disciplinare di produzione, acquisendo le eventuali osservazioni e verbalizzando il tutto. Il passo successivo sarà l'invio da parte del Ministero della richiesta di riconoscimento alla Commissione Europea, per la definitiva approvazione.

"Nel dicembre dello scorso anno - ha ricordato l'assessore alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli - in una manifestazione a Poffabro dedicata alla Pitina, avevo assicurato ai produttori il mio impegno per far ripartire l'iter  della IGP Pitina. Grazie alla sintonia che si è creata tra i nostri uffici e quelli del Ministero, in pochi mesi abbiamo raggiunto un obiettivo inseguito per parecchi anni. Mi auguro - ha concluso Shaurli - che a breve la Pitina faccia il suo ingresso nel paniere dei prodotti DOP e IGP del Friuli Venezia Giulia, per rappresentare insieme alle altre denominazioni la qualità dei nostri prodotti e attraverso di essi far conoscere il territorio, l'identità e il saper fare dei nostri agricoltori e allevatori".

ARC/EP/Com



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