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Ambiente: da Cal intesa su derivazioni d'acqua per l'energia

Udine, 15 set - L'organismo consultivo del sistema delle autonomie ha raggiunto l'intesa (12 consiglieri a favore e un astenuto) sul Disegno di legge che disciplina l'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico, ovvero gli impianti che producono annualmente oltre 3 mila kW di energia elettrica.

Nel Friuli Venezia Giulia sono cinque, al momento tutti in concessione alla Edison Spa. Si trovano a Meduno, sul corso del Meduna, a Valina e Chievolis, in Comune di Tramonti di Sopra, sui corsi d'acqua Meduna e Silisia, a Colle e Istrago, in Comune di Spilimbergo, sul corso del Meduna.

La bozza del provvedimento, illustrata e sottoposta al Cal dall'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente e dai vertici della Direzione centrale, concerne anche le nuove gare di evidenza pubblica per la concessione a uso idroelettrico di beni idrici. Gare che saranno regolate da nuove procedure, in linea con il nuovo regime giuridico di alcuni beni destinati a passare dal demanio dello Stato a quello idrico regionale.

La nuova disciplina tratta infatti dei contenuti contrattuali minimi, a garanzia del rispetto dell'ambiente e dell'equilibrio occupazionale e contiene l'obbligo per i concessionari di fornire a titolo gratuito energia elettrica alla Regione nella misura di 220 kW/h per ogni kW di potenza nominale media di concessione. Tale energia dovrà poi essere destinata, almeno per il 50 per cento, ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori interessati dalla derivazione.

La Giunta regionale dovrà infatti stabilire quali sono i servizi pubblici e le categorie di utenti che potranno beneficiare della fornitura gratuita di energia, i criteri di riparto, sentiti i Comuni interessati, e la possibilità, in alternativa alla cessione gratuita di energia, di procedere in tutto o in parte alla sua monetizzazione.

Il disegno di legge approvato dal Cal, coerentemente con le norme nazionali, stabilisce dunque un nuovo regime giuridico dei beni, che vengono suddivisi tra le opere definite 'bagnate', ovvero le strutture di raccolta, regolazione, derivazione delle acque, i canali adduttori, le condotte forzate e i canali di scarico, che diverranno gratuitamente di proprietà regionale, e quelle cosiddette 'asciutte', cioè gli edifici, i macchinari, gli impianti per l'utilizzazione.

La trasformazione e la distribuzione dell'energia prodotta potranno invece essere acquisite dalla Regione attraverso la corresponsione di un prezzo agli aventi diritto., ma solamente qualora tali opere siano ritenute funzionali alle 'opere bagnate'; diversamente, potranno essere acquisite dalla proprietà subentrante.

L'assessore alla Difesa dell'ambiente ha quindi relazionato sull'avvio della candidatura del fiume Tagliamento tra i beni riconosciuti patrimonio dell'umanità e tutelati dall'Unesco. Candidatura, che non va in contrasto con il percorso già avviato dalla Regione attraverso i ministeri competenti e l'Unesco per candidare questo bene prezioso per il territorio e la comunità del Friuli Venezia Giulia, di concerto con il Wwf, a Riserva della biosfera.

Le riserve della biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini nelle quali, con un'appropriata gestione del territorio, vengono coniugate la conservazione dell'ecosistema e della sua biodiversità con l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali, a beneficio delle comunità locali.

Un percorso, è stato precisato, che sarà condiviso con le comunità locali e che mira a promuovere l'interazione tra l'uomo e il proprio ambiente. Il tutto sotto la bandiera dell'Unesco. ARC/CM/pph



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