Ambiente: sversamenti a mare di vernice, diffidata Fincantieri
Trieste, 21 mar - La Regione Friuli Venezia Giulia, con un atto
di natura tecnica sottoscritto dal direttore centrale
dell'Ambiente ed energia, ha diffidato ieri la Fincantieri a
provvedere entro 24 ore ad ottemperare ad una serie di
prescrizioni, conseguentemente allo svolgimento di un'attività
diversa da quella prevista dall'Autorizzazione integrata
ambientale (Aia) e alla mancata comunicazione tempestiva, alla
stessa Regione, delle conseguenze impattanti da un punto di vista
ambientale delle succitate attività.
Nella fattispecie la diffida fa riferimento a quanto accaduto
nello stabilimento di Monfalcone lo scorso 14 marzo, quando - a
seguito di un'attività di manutenzione straordinaria - si è
verificato nel bacino uno sversamento a mare di frammenti di
vernice.
Venuta a conoscenza dei fatti la Regione ha immediatamente
chiesto conto alla Fincantieri la quale ha risposto "di aver
utilizzato il bacino per un'attività di carenaggio di carattere
eccezionale che ha portato alla presenza sul lato sinistro del
bacino di sedimenti conseguenti all'attività di rimozione della
pittura antivegetativa".
Da qui la configurazione della mancata comunicazione di carattere
preventivo dello svolgimento di un'attività non prevista
dall'Aia. Oltre a ciò Fincantieri, come spiegato nella diffida,
ha comunicato tardivamente e solo su espressa richiesta del
Servizio regionale competente, sia l'evento imprevisto occorso
sia le misure conseguentemente adottate, violando in tal modo una
espressa disposizione di legge.
La Regione, come è scritto nell'atto, riconosce comunque il fatto
che a seguito delle attività di contenimento delle acque poste in
essere dalla Società - così come comunicate - non si ravvisano
situazioni di immediato pericolo o danno per l'ambiente o la
salute umana.
In considerazione di tutto ciò l'Amministrazione ha diffidato
Fincantieri a, entro 24 ore: comunicare le attività che intende
effettuare e che non sono previste nel decreto Aia; effettuare in
riferimento all'attività già svolta di rimozione della pittura
antivegetativa, l'immediata raccolta delle acque prodotte
mediante autobotte e la loro successiva asportazione; integrare
le procedure di gestione degli impatti ambientali dell'attività
in bacino adeguando le modalità operative di tutte le lavorazioni
effettuate in quell'ambito; garantire - nelle more
dell'installazione del sistema di trattamento per le acque di
dilavamento - in modo stabile la separazione delle acque
meteoriche di dilavamento del bacino di carenaggio dalle acque di
infiltrazione e da quelle di raffreddamento; infine, garantire -
almeno 24 ore prima dell'apertura della barca porta - la completa
pulizia del bacino di carenaggio e darne immediata comunicazione
allegando documentazione fotografica.
Nel caso la Società non ottemperasse alle prescrizioni o si
verificassero ulteriori e reiterate violazioni dell'Aia la legge
prevede, come extrema ratio, che si possa arrivare fino alla
revoca dell'Aia o alla sospensione dell'attività.
ARC/GG/fc