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AMBIENTE: VITO, BASTA CARBONE ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONFALCONE

Trieste, 14 lug - L'Assessore all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito ha incontrato i rappresentanti dei Comitati di quartiere di Monfalcone per fare il punto sullo stato della qualità dell'aria e per valutare nuove azioni e proposte di intervento coordinate dall'Agenzia Regionale per l'Ambiente (Arpa). All'incontro hanno partecipato, oltre ai tecnici di Arpa guidati dal direttore generale Luca Marchesi, anche il presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, il sindaco di Monfalcone Silvia Altran, l'esperto in licheni dell'Università di Trieste Mauro Tretiach, e Fabio Barbone epidemiologo dell'Università di Udine.

Vito ha ricordato l'importanza di organizzare dei tavoli di confronto con la cittadinanza "che si inseriscano all'interno di un un percorso di ascolto e approfondimento delle problematiche del territorio e che consentano di dare tutte le informazioni con la massima trasparenza, ma anche di raccogliere osservazioni e proposte per successivi approfondimenti". L'assessore ha illustrato quanto è stato fatto negli ultimi anni dall'Amministrazione regionale sul tema della qualità dell'aria in termini di controllo, studio e misure di prevenzione, anche in riferimento alla Centrale termoelettrica di Monfalcone.
"Per capire quale potrà essere il futuro di questa centrale - ha ricordato Vito - è necessario affrontare l'argomento della produzione di energia elettrica. Per questo la Regione ha recentemente approvato il Piano Energetico Regionale (PER), ora sottoposto a consultazione pubblica". "Con questo piano - ha evidenziato - si individuano le strategie di sviluppo energetico del Friuli Venezia Giulia; per la centrale termoelettrica di Monfalcone si prospetta finalmente il superamento dell'impiego del carbone, attraverso una fase di transizione, condivisa con il gestore dell'impianto, che prevede l'utilizzo del gas e/o di fonti energetiche rinnovabili. A tale proposito si aprirà uno specifico tavolo di confronto tra Regione, A2A e Comune di Monfalcone".

I tecnici di Arpa hanno poi presentato un aggiornamento sullo stato della qualità dell'aria nel Monfalconese, che non presenta criticità ed è in linea con lo standard regionale. Inoltre, i livelli di inquinanti rilevati nella zona sono risultati sempre inferiori ai valori limite o alle soglie di attenzione e di allerta previsti dalle vigenti normative statali e comunitarie. Arpa ha inoltre segnalato che dalle indagini finora effettuate sulle polveri sottili nell'area monfalconese il rapporto PM2.5/PM10 raggiunge valori un po' più elevati rispetto agli altri quattro capoluoghi regionali. Tale differenza sarà oggetto di nuove indagini da parte dell'agenzia per l'ambiente, per avere un quadro conoscitivo ancora più preciso.

Nel corso dell'incontro è stato presentato un progetto innovativo di biomonitoraggio con licheni che dà continuità allo studio già realizzato e concluso da Arpa e Università di Trieste. La peculiarità del progetto consiste anche nel coinvolgimento della cittadinanza nell'attività di monitoraggio. Per Vito, questa attività potrebbe diventare un interessante progetto di educazione ambientale attiva, da proporre agli studenti delle scuole superiori.

Infine è stato presentato il cronoprogramma dei lavori condotti dall'Osservatorio Ambiente e Salute dell'Arpa che, entro l'anno, produrrà il primo studio di epidemiologia ambientale sull'area del Monfalconese con i dati degli eventuali impatti dell'inquinamento sulla salute della popolazione. Lo studio riguarderà le patologie correlabili all'inquinamento atmosferico, come il tumore del polmone e della vescica, l'infarto miocardico acuto e le interruzioni spontanee di gravidanza.

ARC/Com/RED



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