Assestamento: Zilli, manovra tecnica che attende risposte da Governo
Trieste, 6 lug - "Minori entrate e maggiore spesa: è il quadro
finanziario che l'emergenza epidemiologica ha generato in Friuli
Venezia Giulia, un contesto molto incerto in cui risulta
difficile programmare un metodo per la messa in sicurezza degli
equilibri di bilancio, soprattutto perché non vi è ancora
certezza sull'entità di risorse che lo Stato destinerà alle
Regioni dopo l'impatto della pandemia".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli oggi
in Consiglio regionale, dove nella competente Commissione
consiliare, è iniziato l'iter di approvazione dell'Assestamento
del bilancio per gli anni 2020-2022, definendola "una manovra
difficile, che diviene una sorta di presa d'atto, una
valorizzazione dell'esistente".
"L'ammontare dell'avanzo è pari a quello dell'anno scorso e vale
98 milioni di euro - ha precisato - ma non possiamo destinarlo ad
alcuna iniziativa visto il quadro emergenziale nel quale ancora
ci troviamo e considerata l'incertezza nella trattativa con lo
Stato che ci porta a non sapere ancora come e quando saranno
ristorate le minori entrate e rifuse le spese per la sanità".
L'assessore Zilli ha quindi ricordato le disposizioni previste
nel decreto Rilancio attualmente in fase di riconversione, che
prevedono un fondo di 1,5 miliardi di euro, 2/3 dei quali
destinati alle Regioni speciali, il fondo di 448 milioni che
dovrebbe compensare i tagli dell'Irap stabiliti a livello
nazionale e il fondo di 500 milioni legato alle perdite subite
dal trasporto pubblico, "stanziamenti ritenuti del tutto
insufficienti dalle Regioni - ha detto - cui si aggiungono le
spese sanitarie sostenute in Friuli Venezia Giulia per
fronteggiare l'emergenza pari a 192 milioni di euro".
"La contrazione delle entrate tributarie della Regione, unita al
crollo del Pil del 13,8% genera una perdita per il Friuli Venezia
Giulia stimata in circa 700 milioni di euro - ha proseguito Zilli
- scenario in base al quale la Giunta, su mandato del Consiglio
regionale, ha chiesto la rinegoziazione dei patti finanziari con
lo Stato. Solo così saremo in grado di garantire i servizi ai
cittadini che a differenza di quanto avviene nelle regioni
ordinarie, noi espletiamo con i proventi delle compartecipazioni
e con entrate proprie".
"Di fronte al quadro attuale - ha aggiunto Zilli - abbiamo
assunto un atteggiamento di grandissima cautela nell'attuale
manovra dove non ci sono movimenti che non siano a saldo zero.
Visto che le risposte dal Governo tardano a arrivare, siamo
costretti a proporre un assestamento tecnico senza poter
destinare ulteriori risorse rispetto a quelle previste in
Finanziaria a famiglie e aziende, di cui ci sarebbe necessità".
"Lo sforzo degli assessori è stato quello di razionalizzare
nell'attesa di comprendere come si chiuderà la trattativa con lo
Stato, non escludendo un esito che potrebbe portarci a un
disavanzo che influirà sui bilanci per il prossimo triennio".
L'assessore ha quindi anticipato che nell'attuale manovra di
assestamento saranno ripristinati i fondi prelevati dalle varie
Direzioni regionali in accordo con gli assessori, nei primi
giorni di pandemia: "Abbiamo adottato due provvedimenti normativi
- ha spiegato - per una dotazione finanziaria complessiva di 59
milioni di euro, somme prese a prestito dalle Direzioni regionali
che non erano al momento utilizzate e che ora saranno
ripristinate seguendo le richieste giunte dai vari assessorati in
relazione anche alle mutate esigenze della comunità".
ARC/CCA/al