Att. produttive: Riccardi, Zamberletti aiutò rilancio economia Fvg
Pordenone, 28 gen - "Se il comparto economico del Friuli
Venezia Giulia può vantare di essere oggi tra i settori che a
livello nazionale contribuisce all'azione di traino per
l'economia del Paese, parte del merito va ascritto anche a
Giuseppe Zamberletti. Con la sua lungimiranza e vicinanza al
territorio, ha consentito alle imprese di questa regione di
compiere un deciso balzo in avanti".
Così il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo
Riccardi ha voluto rendere omaggio al commissario straordinario
di recente scomparso, che nel 1976 guidò la rinascita del
territorio all'indomani del sisma che sconvolse la regione. Il
ricordo è stato compiuto oggi in occasione della cerimonia per i
50 anni dell'Unione industriali di Pordenone, manifestazione
durante la quale sono state presentate le imprese "Top 500" del
Friuli Venezia Giulia.
Alla presenza del presidente nazionale di Confindustria Vincenzo
Boccia, di quello regionale Giuseppe Bono nonchè di quello
dell'associazione di categoria di Pordenone Michelangelo Agrusti,
Riccardi - che per l'occasione era accompagnato anche dagli
assessori regionali alle Attività produttive Sergio Emidio Bini e
alla Cultura Tiziana Gibelli - ha posto l'accento sul grande
lavoro compiuto da Zamberletti per dare nuova dignità al Friuli
Venezia Giulia, gettando così le basi per la rinascita anche
economica di questa regione.
"Il "modello Friuli" ideato dall'allora commissario straordinario
- ha ricordato il vicegovernatore - si fondò non solo sulla
ricostruzione delle "pietre", ma di un intero sistema basato
prima sulle fabbriche, poi sulle case e quindi le chiese. Un
modello che dava innanzitutto valore alle aziende, perché
rappresentavano il motore propulsivo per dare alle persone la
dignità di un reddito, frutto della fatica e del lavoro".
Quindi Riccardi ha posto l'accento sulla visione di lungo periodo
che ebbe Zamberletti anche nell'efficientamento della pubblica
amministrazione "poiché seppe coniare nuove regole, decentrando
il potere dallo Stato, per portarlo più vicino ai problemi della
Regione e dei sindaci. Immaginò inoltre procedimenti
autorizzativi semplificati e certi, capendo che era necessario
creare un sistema garante degli interessi generali, chiaro e
semplificato. Anche questo significa "fare impresa", rendendola
libera di competere e di cogliere occasioni in un contesto di
regole chiare e tempi certi".
"Il testamento lasciatoci da Zamberletti - ha concluso Riccardi -
è straordinariamente attuale. Nei 50 anni di storia di
Unindustria Pordenone non si può fare a meno di ricordare questa
figura, perché le botteghe diventate industrie, le vostre
passioni e i vostri sacrifici sono sicuramente figli del coraggio
e della visione che ebbe questo importante uomo".
ARC/AL/ppd