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Caduti Trieste 1953: Roberti, lezione attuale per dura sfida di oggi



Trieste, 5 nov - "I sei triestini caduti nel novembre del 1953 sono un fulgido esempio da onorare sempre per gli ideali specchiati e il coraggio che li animò, valori in cui dobbiamo trovare oggi le risorse per affrontare un presente dalla difficoltà senza precedenti".

E' quanto ha affermato l'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, che oggi ha preso parte nella chiesa di Sant'Antonio Nuovo alla messa di suffragio in memoria dei triestini che perirono 67 anni fa alle viste del ritorno di Trieste all'Italia.

"Rivolgendo il pensiero ad Addobbati, Paglia, Montano, Zavadil, Manzi e Bassa che persero il bene prezioso e unico della vita in un contesto socio-politico esplosivo - così Roberti -, oggi riflettiamo sul fatto che i nostri giovani e tutti noi siamo chiamati ad affrontare un nemico sudbolo e invisibile. Questo nemico richiede un coraggio diverso, fatto di esercizio di pazienza, di prudenza e di capacità di aiuto e protezione di sé e delle persone fragili che sono patrimonio inestimabile di affetti e di memorie. Così i tragici fatti di Trieste del '53 non rappresentano affatto un ricordo lontano ma una lezione viva da interpretare e da attualizzare per contrastare la paura, l'indifferenza e le tentazioni di resa o di egoismo".

I martiri del 53, insigniti della Medaglia d'oro al Valor Civile, sono stati omaggiati anche con la deposizione di una corona d'alloro che è stata deposta ai piedi della Chiesa a cura della Lega Nazionale. ARC/PPH/al



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