Cons. Parità: Rosolen, difendere la libertà di opinione su ddl Zan
Udine, 26 lug - "L'Amministrazione regionale non intende
prendere alcun provvedimento nei confronti della Consigliera di
parità che ha commesso l'errore di utilizzare un social network
per esternare considerazioni proprie sul disegno di legge Zan.
Tengo però a sottolineare che quel profilo non è riferibile in
alcun modo ai canali istituzionali della Regione".
Così l'assessore regionale al Lavoro e famiglia, Alessia Rosolen, ha risposto, nel corso del question time che si è svolto stamattina in Consiglio regionale, ad un'interrogazione dell'opposizione in merito alle esternazioni critiche sul ddl Zan esposte sui social media dalla neo consigliera di Parità Anna Rita Limpido.
"Ritengo che la Consigliera di parità Limpido abbia agito più per inesperienza che per dolo. E se l'inesperienza genera errori formali, credo che questi, se non altro a inizio mandato, possano essere assolti" ha ribadito Rosolen, aggiungendo che "esprimere un parere su un disegno di legge non è ancora un reato, almeno non fino a quando verrà approvato il ddl Zan. Le opinioni altrui, se diverse dalle proprie, non sono offese né tantomeno ingiurie. Accusare la Consigliera di Parità di superficialità e ignoranza, di partigianeria e di incapacità di giudizio per il semplice fatto di aver osato esprimere un pensiero non in linea con la vulgata che accompagna il ddl Zan, è molto più grave del fatto che la Consigliera di parità abbia condiviso una sua riflessione con lo strumento sbagliato".
Secondo Rosolen "esigere provvedimenti per chi ha un'idea diversa dalla propria credo sia un atto di prepotenza culturale e di bullismo etico insopportabile. Mai mi è passato per la mente di condannare quelle iniziative che anche la precedente Consigliera di parità portava avanti solo perché non in linea con il mio pensiero" ha concluso Rosolen. ARC/SSA/ep
Così l'assessore regionale al Lavoro e famiglia, Alessia Rosolen, ha risposto, nel corso del question time che si è svolto stamattina in Consiglio regionale, ad un'interrogazione dell'opposizione in merito alle esternazioni critiche sul ddl Zan esposte sui social media dalla neo consigliera di Parità Anna Rita Limpido.
"Ritengo che la Consigliera di parità Limpido abbia agito più per inesperienza che per dolo. E se l'inesperienza genera errori formali, credo che questi, se non altro a inizio mandato, possano essere assolti" ha ribadito Rosolen, aggiungendo che "esprimere un parere su un disegno di legge non è ancora un reato, almeno non fino a quando verrà approvato il ddl Zan. Le opinioni altrui, se diverse dalle proprie, non sono offese né tantomeno ingiurie. Accusare la Consigliera di Parità di superficialità e ignoranza, di partigianeria e di incapacità di giudizio per il semplice fatto di aver osato esprimere un pensiero non in linea con la vulgata che accompagna il ddl Zan, è molto più grave del fatto che la Consigliera di parità abbia condiviso una sua riflessione con lo strumento sbagliato".
Secondo Rosolen "esigere provvedimenti per chi ha un'idea diversa dalla propria credo sia un atto di prepotenza culturale e di bullismo etico insopportabile. Mai mi è passato per la mente di condannare quelle iniziative che anche la precedente Consigliera di parità portava avanti solo perché non in linea con il mio pensiero" ha concluso Rosolen. ARC/SSA/ep