Coronavirus: Bini, in predisposizione misure per commercio ambulante
Udine, 14 mag - "La Regione dispone di una normativa peculiare
nel settore del commercio sulle aree pubbliche, e a fronte
dell'emergenza e della crisi in atto, sta predisponendo ulteriori
misure di aiuto per dare risposte anche al commercio ambulante,
perché saranno rivolte alle categorie economiche per le quali
finora non sono ancora stati approntati i primi interventi di
sostegno".
Lo ha evidenziato in Consiglio regionale l'assessore alle
Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio
Bini, nel condividere una mozione presentata in Aula attraverso
la quale venivano richieste iniziative a sostegno dei
commercianti e degli ambulanti, nonché misure di aiuto al
commercio sulle aree pubbliche a fronte dell'emergenza
Coronavirus.
Bini, nell'occasione, ha ricordato che -"la legge 9 del 2019 ha
riportato integralmente alla Regione le competenze per la
definizione delle regole nel settore dei commercianti e degli
ambulanti, nella prospettiva della valorizzazione della qualità
dei prodotti offerti, specie se di produzione locale, e dei
servizi resi. In quest'ottica vanno valutate anche le modalità di
organizzazione di mercati e fiere e i luoghi di svolgimento,
specie considerando i casi di collocazione in spazi urbani
centrali, di pregio storico e architettonico".
I vari Decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri per il contenimento della pandemia, hanno inciso
profondamente sull'andamento ordinario delle attività del
commercio sulle aree pubbliche, sospendendo anche l'attività
itinerante, e causando la chiusura dei mercati, salvo quelli per
la vendita di soli generi alimentari.
In chiave locale, con le ordinanze numero 10 e 11/2020 del
Presidente della Regione era stata confermata l'attuazione sul
territorio del Friuli Venezia Giulia di tali vincoli, vietando
l'esercizio delle attività di commercio nella forma di mercato
all'aperto o al chiuso, o di analoga forma di vendita su area
pubblica o privata, comprese quelle per i generi alimentari,
eccetto che nei Comuni nei quali il sindaco abbia adottato un
apposito piano, consegnato ai commercianti, che preveda
condizioni di sicurezza sanitaria minimali. Ovvero: una
perimetrazione nel caso di mercato all'aperto; la presenza di un
unico varco di accesso separato da quello di uscita, e il
contingentamento delle presenze; per i venditori e i clienti
l'uso obbligatorio di guanti monouso, di mascherine o comunque di
una protezione a copertura di naso e bocca; e il mantenimento
della distanza interpersonale di almeno un metro.
"In questa fase emergenziale - spiega Bini - la Regione ha così
cercato di rendere comunque possibile la prosecuzione
dell'attività degli ambulanti, almeno per il settore alimentare,
nei contesti in cui fossero assicurate adeguate garanzie sotto il
profilo sanitario".
"In termini generali - ha poi aggiunto Bini - gli interventi che
abbiamo messo in campo stanno cercando di dare risposte concrete
a tutti gli imprenditori, ma anche, e in particolare, agli
operatori commerciali: abbiamo iniziato a farlo con un contributo
a fondo perduto pari al 20 per cento del canone di affitto per il
mese di marzo, destinato ad alcune categorie, tra le quali però
non siamo riusciti a includere gli ambulanti in conseguenza della
natura della loro attività che non prevede l'utilizzo di locali.
Abbiamo cercato inoltre - aggiunge l'esponente dell'esecutivo
Fedriga - di facilitare l'accesso al credito e di consentire
l'erogazione in via anticipata e senza fidejussione a favore dei
beneficiari di contributi concessi prima dell'1 aprile 2020".
"Ora - anticipa l'assessore - stiamo predisponendo misure di
aiuto rivolte alle altre categorie economiche, tra le quali gli
ambulanti; da parte della Regione saranno stabiliti interventi
semplici e veloci, in grado di supportare gli imprenditori in
questo momento difficile, tenendo conto dell'apporto delle
rispettive associazioni di categoria, anche di livello nazionale,
con le quali, in questo periodo, è sempre stata tenuta una
costante interlocuzione".
"Sappiamo - conclude l'assessore regionale - che ciò non sarà
sufficiente ma occorre considerare che l'emergenza da Coronavirus
ha di fatto bloccato interi settori economici, ai quali dobbiamo
comunque prestare attenzione".
ARC/CM/al