Covid: Fedriga, serve responsabilità dimostrata a primavera
Illustrato il report settimanale dei dati in Fvg
Trieste, 20 nov - "Una situazione del contagio che negli ultimi
due giorni è cresciuta in maniera significativa e per questo
faccio appello a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia per
un'assunzione di responsabilità nei comportamenti affinché, come
avvenuto nella prima ondata, il senso civico e il rispetto per il
lavoro dei medici e degli operatori sanitari facciano da diga
alla diffusione del virus".
Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga
nel corso dell'illustrazione settimanale dei dati del contagio da
Covid-19 in regione.
Una situazione in divenire, quella rappresentata dal governatore,
in quanto già nella giornata di oggi potrebbero essere presi
provvedimenti per quelle aree del territorio regionale dove gli
indici registrano i dati più preoccupanti.
"Proprio perché dobbiamo proteggere le strutture ospedaliere dai
rischi di un intasamento - ha spiegato Fedriga - siamo pronti a
intervenire in un quadro che rispetto alla prima fase vede in
particolare alcune aree periferiche dell'udinese e del
pordenonese zone in questo momento maggiormente a rischio".
Il governatore ha fatto poi un esempio concreto di quella che
potrebbe essere una condotta profondamente sbagliata e capace di
alimentare fortemente il contagio. "Bisogna - ha detto Fedriga -
che le persone capiscano che se i bar e i ristoranti sono chiusi
non per questo si può andare a casa di un amico o di un'altra
persona che non sia un congiunto. Farlo non rappresenta un
comportamento intelligente, perché proprio in questo ambito si
sta sviluppando la trasmissione della malattia".
Da parte sua il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, ha spiegato nel dettaglio la fotografia dei dati al
18/11 in Fvg: 20.725 casi positivi (51,7 per cento donne), l'età
media è di 50 anni, le persone testate 257.516, 9.228 le
guarigioni e 567 i decessi (età media 85 anni e 50,2 per cento
donne). Per quel che riguarda il tasso della cosiddetta letalità
grezza in regione è del 2,7 per cento a fronte di un dato
nazionale del 3,7 per cento.
Relativamente all'occupazione dei posti in Terapia intensiva,
raffrontando l'ondata della scorsa primavera a quella attuale,
l'apice del 3 aprile raggiungeva 61 pazienti ricoverati mentre
quello di oggi arriva a 54. Inverso il rapporto per i posti letto
di area medica: picco di 236 il 29 marzo mentre oggi si è
raggiunta quota 505.
Sul tema delle residenze per anziani la percentuale di decessi
tra gli ospiti è passata dal 22,5 per cento della prima ondata
all'8,2 per cento dell'attuale fase. Per quel che riguarda gli
operatori impiegati in queste strutture la percentuale dei
positivi è passata dal 4,1 per cento della prima fase al 6,5 per
cento di adesso. Un dato, come ha spiegato il vicegovernatore,
che riflette la circolazione del virus all'esterno dove gli
operatori hanno contratto l'infezione. Stesso discorso per il
personale del Sistema sanitario regionale che nella prima ondata
registrò 276 casi di positività (2 per cento) mentre in questa
fase ha colpito 815 lavoratori (6 per cento).
ARC/GG/ma