Cultura: Gibelli, aprirsi a collaborazioni genera crescita territorio
Udine, 16 mar - "Il bando restauro 2022 è un'icona del lavoro
che abbiamo messo in piedi e che vede nella collaborazione
integrata la sua base. Una collaborazione che ha visto agire
insieme la comunità, imprese e istituzioni: ovvero, pubblico e
privato. Abbiamo dato vita ad un buon vivaio, messo a dimora
tante piante che stanno crescendo e che dobbiamo continuare a
sostenere utilizzando tutte le energie presenti sul territorio. I
nostri soggetti di produzione culturale hanno compreso la
necessità di aprirsi alle collaborazioni e ora sono più forti,
dobbiamo analogamente aiutare le istituzioni locali e i piccoli
Comuni ad attivare sinergie, passaggio necessario per generare
sviluppo, per conservare il patrimonio culturale ma anche per
salvare le comunità dallo spopolamento e dall'abbandono".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli,
in occasione della presentazione, al cinema Visionario a Udine,
del nuovo bando Restauro 2022 che la Fondazione Friuli dedica
alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale
mettendo a disposizione un fondo da 600mila euro.
Verrà riservata particolare attenzione ai progetti di restauro e
valorizzazione di beni mobili e immobili di particolare rilevanza
storico-artistica e agli interventi edilizi di recupero su
strutture destinate a centri di aggregazione. Anche in questo
caso, come per gli altri bandi già presentati quest'anno,
l'iniziativa si avvale della collaborazione della Regione, in
questo caso dell'assessorato alla Cultura, e del sostegno di
Intesa Sanpaolo.
Nel ringraziare la Fondazione Friuli "sempre accanto alla
cultura regionale", l'esponente della Giunta Fedriga ha lodato
l'iniziativa "che arricchisce il nostro patrimonio culturale e lo
preserva".
L'assessore regionale ha rimarcato la necessità di attivare
collaborazioni a tutti i livelli per diventare più forti:
"nell'ambito della produzione culturale questo aspetto è stato
compreso e i risultati si vedono". Per quanto concerne i Comuni,
soprattutto quelli più piccoli e con scarsità di risorse
professionali, Gibelli ha suggerito agli Enti locali di farsi
aiutare nella stesura dei progetti, anche quelli per il Pnrr, da
soggetti già presenti sul territorio che si occupano di cultura.
"Le Amministrazioni comunali non devono avere competenze
progettuali culturali specifiche - ha spiegato - possono
avvalersi della collaborazione di associazioni culturali presenti
nel proprio ambito che, ad esempio, organizzino eventi, visite
guidate al patrimonio culturale. Da questi soggetti i Comuni
possono ottenere suggerimenti importanti per predisporre progetti
migliori e io auspico che questo accada presto".
Sulla sfida del Pnrr Gibelli ha sottolineato come "il lavoro di
semina che abbiamo messo in campo e che è ben riassunto nei 189
interventi di restauro realizzati con i quattro bandi restauro
2018-2021 sia fruttuoso. Questo vissuto diventa, infatti,
un'esperienza importante da trasferire nelle progettualità del
Pnrr allargando la platea dei soggetti tanto che, in una linea
contributiva, viene prevista un'integrazione finanziaria
ulteriore nel caso vi siano investimenti con i privati".
Un passaggio dell'intervento dell'esponente della Giunta Fedriga
ha riguardato l'Art bonus regionale. "Ho pensato a questo
strumento anche stimolata da alcune critiche: la prima riteneva
che la cultura dovesse essere interamente pagata dallo Stato per
essere libera quando sono invece convinta che maggiori sono le
fonti di sostentamento e più la cultura può dirsi libera
esattamente come accade con la crisi energetica: diverse sono le
forniture e maggiori le possibilità di approvvigionamento.
L'altra critica - ha aggiunto - riguardava l'idea che è solo il
pubblico che deve pagare la cultura, mentre sono convinta
dell'importanza di ragionare in un'ottica di sistema con il
privato ed è quello che abbiamo fatto con le fondazioni e la
soprintendenza".
Gibelli ha annunciato, in chiusura, che all'inizio di aprile
verrà presentato il primo cartellone regionale su Gorizia 2025
"per quest'anno vi sarà solo la regione, dal prossimo
parteciperanno anche soggetti nazionali e dal 2024 anche soggetti
internazionali".
Il bando è rivolto a istituzioni ed enti pubblici, enti religiosi
comprese le singole parrocchie, fondazioni e associazioni senza
fini di lucro e, per quanto riguarda il recupero di centri di
aggregazione, anche associazioni iscritte nel registro regionale
del volontariato, Aps e onlus. Le domande, corredate dal nulla
osta della Soprintendenza in caso di restauro di beni artistici,
devono essere inviate entro il prossimo 2 maggio. I beneficiari,
poi, dovranno avviare i lavori di restauro entro un anno dalla
notifica dell'assegnazione del contributo e concluderli entro 18
mesi dal loro inizio.
ARC/LP/gg