Cultura: Gibelli, mostra Erwitt a Pordenone attirerà grande pubblico
Pordenone, 5 nov - "Erwitt è uno dei più grandi documentatori
del Novecento. Nel secolo scorso si documentava con le parole,
con i video ma moltissimo anche con la fotografia. Del '900
questo grande fotografo ci ha raccontato molto con un "animus"
che non è solo quello "americano" di chi fotografa l'America di
quegli anni. La sua storia - di famiglia ebrea nato a Parigi,
vissuto in Italia e da qui fuggito con la famiglia dopo le leggi
razziali del 1938 - è quella di una vita costruita per immagini.
Questa mostra ha il merito di portare alla luce alcuni inediti
finora meno noti accanto ai "grandi successi" che sono delle vere
e proprie icone del tempo".
Lo ha detto l'assessore alla Cultura Tiziana Gibelli partecipando
nel tardo pomeriggio di oggi all'apertura al pubblico della
mostra "Elliott Erwitt. Il mio sguardo sul mondo. Fotografie
inedite e celebri", a cura di Alessandra Mauro. La mostra,
allestita nei locali della Galleria Harry Bertoia di Pordenone,
sarà visitabile fino a prossimo 10 febbraio, da giovedì a
domenica dalle 15 alle 19.
"Di Erwitt la prima cosa che ricordo perché mi colpì molto - ha
proseguito l'assessore, ringraziando il Comune di Pordenone per
l'iniziativa - fu una foto intitolata Le baguette. Quell'immagine
bellissima di un paesaggio francese e di un papà in bicicletta
con bambino e i tipici filoni di pane infilati nel portapacchi,
mentre il bimbo si gira a guardare la macchina fotografica. Uno
stupendo riassunto di famiglia francese. Ma poi ci sono i grandi
del '900 che l'autore incontrò: dai politici a Marilyn Monroe,
icona assolta dell'America di quegli anni. Una grande mostra -
sottolinea l'assessore Gibelli - che arriva a Pordenone e che a
Pordenone attirerà molto pubblico curioso di riscoprire questo
grande artista anche da oltre i confini regionali".
Presentata per la prima volta in Italia e promossa dal Comune di
Pordenone con il Craf (Centro ricerca e Archiviazione della
Fotografia di Spilimbergo) e l'agenzia Contrasto, l'esposizione
intende omaggiare il talento e la lunga carriera di Elliott
Erwitt, il 94enne artista statunitense. Tra gli sguardi più
innovativi e originali del secondo dopoguerra, nel corso della
sua carriera l'artista ha percorso il mondo, lo ha osservato con
partecipazione e sguardo critico, ha voluto conoscerlo e
interpretarlo, senza per questo perdere mai la voglia di farsi
sorprendere dai mille aspetti curiosi, tragici o teneri in cui la
vita si è manifestata di fronte a lui e alla sua macchina
fotografica.
Le sue immagini sono diventate iconiche. Ma negli spazi della
Galleria Bertoia non sono esposte solo le foto che lo hanno reso
famoso nel tempo. Elliott Erwitt è tornato a consultare i suoi
archivi alla ricerca di quelle immagini che per vari motivi non
sono mai state pubblicate ma che meritano di essere riscoperte.
Nell'esposizione pordenonese saranno esposte quaranta fotografie
divise in due gruppi: una selezione di immagini "nuove", raccolte
poi nel volume Ritrovate che presenta gli inediti di Erwitt, a
confronto con le grandi immagini iconiche e che hanno costruito
la fortuna e la fama del suo autore. Queste due sezioni insieme
offrono l'opportunità di conoscere lo sguardo di un maestro del
clic. Un omaggio al talento e alla lunga carriera di Elliott
Erwitt, uno dei più grandi fotografi del nostro tempo, maestro
dallo stile unico e geniale, sempre ironico, appassionato e
sensibile verso degli ultimi.
Come afferma lui stesso: "C'è un tempo in cui le foto ti si
presentano e c'è` un tempo per ascoltarle". Questo è il momento
per ascoltare la voce di Erwitt attraverso una mostra per tutte
le età, per appassionati di fotografia e per semplici curiosi,
che condurrà tra la gente comune, sui set cinematografici, per le
strade dell'America del dopoguerra.
ARC/LIS/al