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Cultura: Gibelli, Topolò esempio di animazione e proposta culturale

Grimacco, 17 lug - "Stazione di Topolò è un esempio di come sia possibile animare un piccolo centro tra le montagne facendolo rivivere attraverso installazioni, letture, performing, musica, in occasioni che si svelano lungo le scalinate, tra i viottoli e le case antiche della località delle Valli del Natisone: un contenitore unico che ci offre l'opportunità di vivere la cultura con un'offerta di qualità che parte dal basso, dall'iniziativa di alcuni abitanti e appassionati del luogo, che hanno trasformato un paese con ormai ormai pochissimi abitanti in un centro culturale attrattivo, visitato e ripopolato." L'assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, ha commentato così la visita compiuta oggi a Topolò, un paese ristrutturato seguendo un'idea: quella di togliere il piccolo borgo e la vallata dall'abbandono del tempo, che è nata, come hanno spiegato il presidente dell'associazione Topolò-Topoluogo, Antonella Bucovaz, e il direttore artistico, Moreno Miorelli, dall'intuizione prima di alcuni abitanti, poi delle associazioni che hanno colto le potenzialità del sito. L'evento si chiama Stazione, hanno spiegato, innanzitutto perché è il tratto terminale della strada della vallata che sale dal Natisone a Grimacco; si tratta dunque di un punto di sosta obbligato per escursionisti e turisti appassionati del mondo della natura e dei siti incontaminati. Poi, perché il progetto Topolò prevedeva che il paese tutto divenisse un luogo di scambio, di intreccio di idee ed esperienze culturali, artistiche e umane, attraverso l'arte. "Stazione di Topolò è un esempio che non si deve solo quantificare economicamente - ha aggiunto l'assessore Gibelli - e quella di oggi è stata una visita dovuta proprio per approfondire la conoscenza di questa interessante esperienza in una località immersa tra il verde delle montagne: l'importanza di quanto propone e può offrire Topolò, come mi ha confermato la visita, è davvero indipendente dalla ricaduta economica del progetto, che pure c'è". Un progetto nato nel 1999 anche a seguito di opere di ristrutturazione sostenute dalla Unione europea, che ha consentito di far rivivere il borgo prima abbandonato, nel quale oggi risiede qualche decina di persone, per gran parte giovani, che studiano, lavorano nelle attività attrattive del paese, o altrove, ma che sono impegnate a Topolò per accogliere gli ospiti. Come in occasione del XXVIII Festival Stazione di Topolò, che è in corso con eventi, concerti, performance, conferenze, approfondimenti e si concluderà domani (ieri sera ad assistere agli spettacoli erano presenti nella vallata 600 spettatori), ma che si rinnova anche nel corso dell'anno con iniziative, concerti e recite come quella di Paolini dei giorni scorsi. "Anche questa edizione del festival - ha concluso l'assessore - è come sempre molto interessante ed è caratterizzata da molteplici espressioni artistiche, di protagonisti che trovano in questo ambiente l'ispirazione per le migliori performance". ARC/CM/ma

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