Cultura: Gibelli, valorizzare territorio attraverso siti UNESCO
Pordenone, 5 lug - "La valorizzazione del Palù del Livenza
attraverso il riconoscimento dell'Unesco, che ne fa uno dei
cinque siti esistenti attualmente nel Friuli Venezia Giulia, si
rivolge agli appassionati della storia, dell'archeologia,
dell'arte, della cultura che ogni anno si spostano anche dai
territori adiacenti, rendendo così sostenibili le attrattività
per il turismo lento delle quali la nostra regione è ricca. Un
percorso che si arricchisce con i reperti della vita del
Neolitico presenti nella pedemontana pordenonese e che potrà
essere messo ulteriormente in risalto con l'inserimento del Palù
del Livenza nel contesto degli itinerari turistici che la Regione
sta definendo e si appresta a promuovere".
È quanto ha affermato l'assessore regionale alla Cultura, Tiziana
Gibelli, intervenendo a conclusione del convegno 'Quando natura e
storia si amano creano pura arte', svoltosi a Pordenone nella
sede dell'Amministrazione, organizzato da Concentro con lo scopo
di promuovere un dibattito per valorizzare il riconoscimento
ottenuto dai Comuni di Caneva e Polcenigo di Città storiche e
Città d'arte.
"Cultura e turismo - ha insistito Gibelli - sono settori
strettamente legati visto che il patrimonio culturale è in cima
alla lista delle preferenze nella scelta delle vacanze: una
condizione questa, alla quale è correlato l'aspetto economico,
non solo per i beni artistici e architettonici, ma anche per gli
eventi culturali, e che favorisce l'economia dell'area
concorrendo ad animare l'attrazione culturale e turistica
dell'intera regione".
L'assessore ha poi ricordato l'azione promossa
dall'amministrazione Fedriga per garantire la salvaguardia e il
mantenimento dei luoghi archeologici, storici e dell'arte
presenti nel Friuli Venezia Giulia attraverso provvedimenti di
legge approvati due anni fa dal Consiglio Regionale. In questo
modo, oltre alle Dolomiti friulane e ad Aquileia che hanno già
apposite norme, anche il Palù di Livenza, Cividale e Palmanova,
hanno trovato la giusta tutela.
Il sito del Palù di Livenza contiene resti di un insediamento del
paleolitico, con tracce della presenza dell'uomo che qui viveva
sulle palafitte tra 17 mila e 11 mila anni fa, ancora visibili e
conservate perché preservate dall'usura del tempo dalle acque e
dall'elevata umidità del luogo che da un antico lago di origine
glaciale è poi divenuto palustre.
La valorizzazione del sito è stata possibile grazie alla
collaborazione tra i Comuni di Polcenigo, Caneva e Sacile con una
sinergia che ha ricevuto il plauso dell'assessore Gibelli. E che
già da diversi anni consente di attirare nell'area una forma di
turismo culturale in movimento anche verso Pordenone, dove
numerosi reperti della vita paleolitica del Palù, dagli utensili,
alla frutta, perfino a una forma primordiale di gomma da
masticare, sono esposti nel Museo archeologico di Torre.
Una sinergia che è un esempio da seguire, ha concluso
l'assessore, per far divenire il turismo culturale un elemento di
eccellenza del nostro territorio, in un periodo nel quale esso si
sta espandendo e consente di ipotizzare nuove forme di
valorizzazione delle nostre realtà.
ARC/CM/al