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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cultura: Regione, importante tributo a memoria di Irneri al Rossetti

Trieste, 2 giu - Oggi è stato tributato un importante omaggio ad un uomo che ha segnato lo sviluppo di Trieste sia a livello culturale che assicurativo: Ugo Irneri ha portato la città ad altissimi livelli nel mondo grazie al marchio del Lloyd Adriatico e alla sua particolare sensibilità per l'arte che ha reso grande il "Rossetti", un teatro molto amato da artisti e pubblico. E' quanto a sottolineato l'assessore regionale alle Autonomie locali in rappresentanza della Regione nel corso di una cerimonia che si è tenuta oggi al Politeama Rossetti, nella quale è stato scoperto un ritratto scultoreo dedicato alla memoria di Ugo Irneri che restituì alla città di Trieste il suo teatro dopo molti anni di abbandono. Il busto è stato realizzato dallo scultore Davide Di Donata da un originale del maestro Nino Spagnoli. Nel foyer "Vittorio Gassman" erano presenti autorità, amici e famigliari, oltre ai vertici del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, a ricordare anche il senso di responsabilità e la generosità che Ugo Irneri ha sempre mostrato verso la collettività. Alla cerimonia, voluta in questo giorno in cui ricorre il centenario dalla nascita del figlio Giorgio, che viveva in simbiosi col papà, un abbraccio va ai familiari presenti, perchè - è stato il pensiero dell'esponente della Giunta regionale - portano avanti i valori e le tradizioni di Irneri, importantissimi a livello umano e per la comunità tutta. Costruito nel 1878 su progetto dell'architetto genovese Nicolò Bruno, il Politeama fonde canoni ingegneristici moderni a forme architettoniche eleganti che rispondono all'Eclettismo. Il teatro si impose nella vita culturale della città, forte della sua notevolissima capienza (5.000 posti nell'Ottocento, poi ridotti circa a 1500 fra platea, palchi e due ordini di gallerie), del vasto palcoscenico e della bella sala con la possibilità di aprire il golfo mistico. Ospitò dalle stagioni liriche alle operette, dalle serate futuriste agli spettacoli di rivista, dalla programmazione cinematografica alla prosa e - come suggerisce il nome "politeama" - generi anche molto diversi e curiosi, compresi la boxe, il circo, gli spettacoli equestri e grandi balli cittadini. Vi si esibirono personalità di assoluto rilievo: da Franz Lehar (che vi diresse nel 1927) a Maria Callas, da Sara Bernhardt a Josephine Backer. Il Politeama fu sottoposto ad un primo restauro dopo i primi cinquant'anni di attività - curato dall'architetto triestino Umberto Nordio - che rese l'edificio più funzionale e più accogliente negli interni (risale ad allora la decorazione del foyer con i quattro rilievi del Mascherini), e proseguì la sua fitta attività fino al 1956, quando fu chiuso per dodici anni. Un periodo di abbandono che pesò molto sull'edificio, alla fine degli anni Sessanta in totale degrado e addirittura a rischio di crollo nell'area del palcoscenico e delle coperture. Fu allora che l'intervento di Irneri si rivelò essenziale per restituire alla collettività la struttura. ARC/Com/ep

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