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CULTURA: SERRACCHIANI, ECOLE DES MAITRES IMPORTANTE PER FVG

Udine, 6 settembre - "In un contesto europeo dominato dalla frammentazione, iniziative come l'Ecole des Maîtres rappresentano esperienze complesse ed esaltanti che ci aiutano a capire come stare insieme: strumenti come il teatro e la cultura ci fanno ragionare e ci aiutano più facilmente a uscire da questo momento complicato".

È stata la riflessione che la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha esposto alla presentazione della XXV edizione dell'Ecole des Maîtres, il progetto di formazione teatrale avanzata che anche quest'anno partirà dal Friuli Venezia Giulia, e quindi dal Teatro Palamostre di Udine, il prossimo 9 settembre, sotto la guida della regista e attrice brasiliana Christiane Jatahy, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione odierna nella sede della Regione a Udine.

L'Ecole, che si avvale del sostegno della Regione e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), con la partecipazione della Fondazione CRUP, porta 16 attori dei quattro Paesi partecipanti al progetto (Italia, Francia, Belgio e Portogallo) in un percorso itinerante di formazione che si tradurrà in presentazioni pubbliche, dopo l'esordio udinese del 9 settembre, il 12 a Roma, il 16 a Coimbra (Portogallo), il 20 a Liegi (Belgio), il 24 a Reims (Francia) e il 28 a Caen (Francia).

"Si tratta - ha aggiunto Serracchiani - di un'attività che è stata sempre capace di reinventarsi e di rifondarsi, di una ricchezza che va consolidata nel contesto del riordino del sistema regionale e nazionale della cultura e che merita di trovare terreno fertile nell'Amministrazione regionale e nelle fondazioni".

Gli attori dell'Ecole, nell'edizione 2016 recitano improvvisando in inglese sotto la guida di Jatahy sul progetto intitolato Cut, frame and border che fa dialogare cinema e teatro, utilizzando in maniera originale le telecamere di sicurezza poste all'esterno del politeama in uno scambio reversibile tra ciò che accade e ciò che è recitato.

"L'idea del mio lavoro - ha spiegato Jatahy - è di pensare al giorno d'oggi all'attualità, e tutto questo avviene sulla scena come se ci fosse una mescolanza tra la realtà e la finzione, con il pubblico sempre presente insieme agli eventi vissuti in quel momento. Lavoro sempre dal vivo - ha spiegato la regista brasiliana - facendo dei tagli e montando le diverse scene e in questo modo si riesce ad analizzare la vita e il pensiero delle persone".

Agli attori impegnati nel progetto, tra i quali gli italiani Arianna Di Stefano, Fortunato Leccese, Astrid Meloni e Matteo Ramundo, Jatahy ha chiesto il difficile compito di realizzare ricerche su persone morte in attentati negli ultimi quarant'anni, così da trasformare l'interprete nella memoria di chi non è più.

Rita Maffei, codirettore artistico del CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato il consolidato prestigio dell'Ecole che, nata da un'intuizione di Franco Quadri, ha avuto tra i suoi direttori mostri sacri come Jerzy Grotowski, Anatolij Vasilev, Dario Fo e Luca Ronconi.

Il CSS è partner di progetto e di direzione artistica assieme al Centre de Recherche et d'Expérimentation en Pédagogie Artistique (CREPA), al Teatro Acedemico de Gil Vicente (TAGV), a La Comédie de Reims e a La Comédie de Caen. Per la Fondazione CRUP ha preso parte alla conferenza stampa Flavia Brunetto, componente dell'organo di indirizzo della Fondazione.

ARC/PPH/fc



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