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DEMANIO: PERONI, RIFORMA CONCESSIONI SNELLA E FRUTTO ASCOLTO

Trieste, 7 dicembre - Un confronto "per dare ascolto e recepire indicazioni utili nel percorso di Riforma della legislazione regionale in materia di Demanio" è stato promosso oggi a Trieste, nel Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, dall'assessore regionale al Patrimonio Francesco Peroni con i rappresentanti delle associazioni e delle imprese balneari, del turismo nautico e della diportistica. "Puntiamo a disegnare percorsi semplici, snelli e poco costosi per i cittadini, per le imprese e per l'Amministrazione regionale, con una grande attenzione per i settori economici coinvolti", ha spiegato Peroni, evidenziando gli obiettivi della Riforma.

L'assessore ha spiegato che il disegno di legge regionale (ddlr) in fase di definizione "porterà a un aggiornamento e un'integrazione della legge sul Demanio del 2006, con l'introduzione di alcune novità che intendono dare risposte alle esigenze che si sono affacciate nel frattempo". Tra le novità più importanti figura la durata delle concessioni turistico-ricreative sul Demanio marittimo statale gestito dalla Regione, che saranno estese: se oggi la Regione rilascia concessioni da 6 a 20 anni, la proposta della Riforma prevede concessioni da 9 a 40 anni.

"La gittata più estesa della concessione - ha osservato - è pensata per favorire investimenti significativi, che necessitano di maggiori tempi di ammortamento". Per quanto riguarda le aree di competenza comunale (su porzioni demaniali a infrastrutturazione più ridotta) le concessioni che attualmente hanno il limite dei 6 anni, con introito dei canoni da parte della Regione, verranno estese a un massimo di 9 anni, con introito del canone - altro aspetto rilevante - acquisito direttamente dai Comuni.

Le novità in fase di predisposizione del ddlr riguardano anche il tema molto sentito degli indennizzi al concessionario uscente, il valore dei quali dovrà essere indicato nell'avviso predisposto nell'ambito di procedure a evidenza pubblica. Il rilascio della nuova concessione sarà subordinato al pagamento dell'indennizzo, che sarà determinato considerando quattro fattori: i nuovi investimenti, i beni aziendali non ammortizzabili, i beni non integralmente ammortizzati (vale a dire i beni soggetti a degrado) e l'avviamento dell'azienda commerciale. L'indennizzo sarà quantificato sulla base di una perizia asseverata, redatta da un professionista abilitato, nominato dall'Amministrazione regionale e sottoposta alla verifica del Comitato di valutazione previsto dalla legge 26/2005.

La terza novità di rilievo contenuta nella Riforma in fase di elaborazione è la determinazione in autonomia dei canoni da parte della Regione, tenendo conto delle peculiarità e delle caratteristiche morfologiche del territorio costiero. "Richiamiamo in questo senso le prerogative della Regione autonoma e superiamo la prassi attuale di adeguamento alla determinazione statale dei canoni", ha rilevato Peroni, il quale ha anche rassicurato gli operatori del settore sul fatto che l'ampliamento della discrezionalità in capo alla Regione "non risponde all'intenzione di fare del provento-canone un lucro, bensì di disporre di uno strumento duttile, attento ai cittadini e alle imprese, in un'ottica di salvaguardia dell'interesse pubblico".

L'assessore ha ricordato che, parallelamente alla Riforma e con lo stesso spirito di ascolto e di collaborazione, si tratterà di porre mano al Piano di utilizzazione del Demanio marittimo, di cui è in vigore la Variante 1, approvata nel 2009. I rappresentanti degli stabilimenti balneari e delle associazioni diportistiche, nell'incontro odierno nella Sala Predonzani, hanno apprezzato nel merito e nel metodo il percorso legislativo avviato dalla Regione.

Peroni ha auspicato il proseguimento del confronto e la ricezione di eventuali memorie scritte per fare del ddlr, che sarà perfezionato dall'Esecutivo a breve, in vista dell'approdo in Aula nella prima metà del 2017, "un prodotto artigianale ben fatto". Un nuovo incontro con i gestori degli stabilimenti balneari e della marina verrà proposto prima dell'approvazione del testo finale da parte della Giunta.

Alcuni operatori hanno sollevato il problema dei canoni pregressi, che in qualche caso, per effetto di un moltiplicatore applicato nel tempo nella concessione, costituiscono un pesante onere finanziario che può pregiudicare la prosecuzione dell'attività di impresa. Ricordando che si tratta di materia statale, sulla quale la Regione esercita una funzione obbligatoria di riscossore, Peroni ha indicato nella Conferenza delle Regioni, la sede opportuna cui riportare tali istanze, per quanto riguarda l'aspetto politico della questione.

Nell'incontro sono stati esposti alcuni dati di riepilogo. Sul Demanio marittimo statale, le concessioni vigenti in Friuli Venezia Giulia sono attualmente 376, di cui 203 turistico-ricreative (16 regionali e 187 comunali), 95 della nautica di diporto (regionali), 2 cantieristiche (regionali) e 76 con altre finalità (concessioni regionali). Nell'ambito del Demanio marittimo regionale, le concessioni sono in tutto 125: 6 turistico-ricreative, 96 legate alla nautica da diporto, 9 alla cantieristica e 14 con altre finalità. Infine, il Demanio idrico regionale conta 57 concessioni navigabili, di cui 29 per la nautica da diporto, 15 per la pesca, 10 per altri usi e 3 per la cantieristica.

ARC/PPH/fc



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