Digitale: Callari, open data è petrolio per Pubblica amministrazione
Udine, 14 giu - "Gli open data sono il petrolio del nuovo
millennio accumulato nei depositi della Pubblica amministrazione
che può trarne valore per il progresso del territorio e dei
cittadini. Ora va capito come utilizzarli al meglio".
Così l'assessore regionale alla Funzione pubblica,
semplificazione e sistemi informativi, Sebastiano Callari, ha
aperto i lavori dell'Hackathon OpenDataFVg, un evento in corso
oggi e domani nell'auditorium Comelli del palazzo regionale a
Udine, realizzato in collaborazione con Anci Fvg, CompaFVG e
ForumPA per discutere su come l'accesso ai dati aperti possa
contribuire alla trasformazione digitale.
"Sappiamo di avere grandi risorse ma non sappiamo come
utilizzarle - ha detto Callari - ed eventi come gli hackhaton,
ormai diffusi a livello internazionale, possono aiutarci a
trovare le menti più acute per sviluppare nuovi modelli
operativi".
Per l'assessore "in Italia c'è bisogno di un dicastero che si
occupi di digitalizzazione del Paese, non per fare accordi con le
grandi multinazionali o con la Cina per lo sviluppo del 5G, ma
per investire davvero nell'innovazione della Pubblica
amministrazione che è la più grande infrastruttura di cui siamo
dotati".
Ad oggi in Friuli Venezia Giulia, oltre alla messa a regime di un
processo formativo e culturale per la Pa, i migliori risultati
raggiunti riguardano la qualità dei dati, grazie al lavoro svolto
sul portale dati.friuliveneziagiulia.it e, sul piano
quantitativo, grazie al rilascio in Open Data del patrimonio
informativo dell'infrastruttura regionale di dati territoriali e
ambientali, culminato, ad esempio, con i dati della rilevazione
quotidiana dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa)
aggiornati in tempo reale.
A livello nazionale, con un'età media dei dipendenti pubblici di
54 anni e una media di mezza giornata di aggiornamento l'anno per
ciascun dipendente, l'innovazione è un traguardo ancora
complesso, ma molti passi avanti sono stati fatti con
l'introduzione del team per la Trasformazione Digitale presso la
presidenza del Consiglio, che opera da diversi anni.
Sono quattro i progetti su cui il team ha spinto l'acceleratore
dal 2016 ad oggi: i pagamenti digitali attraverso PagoPa,
l'anagrafe unica della popolazione residente (Anpr), la carta
d'identità elettronica (Cie), e l'identità digitale per ogni
singolo cittadino (Spid). Attraverso la diffusione di questi
strumenti si potrà raggiungere l'obiettivo di portare tutti i
servizi della Pubblica amministrazione su una applicazione
digitale mobile accessibile da telefonino.
Attualmente il numero di transazioni effettuate con PagoPa
ammonta a circa 22.400 per un controvalore di oltre 3,3 miliardi
di euro transati. L'Anagrafe nazionale nel 2016 contava solo
17mila iscritti (i cittadini dell'unico Comune allora attivo,
Bagnacavallo in provincia di Ravenna), oggi conta 22,9 milioni di
iscritti in 2176 Comuni e vi sono altri 2288 Comuni in attesa di
entrare, con un potenziale di altri 15,6 milioni di residenti
registrati.
Ad ottobre 2016 erano 217mila, invece, i cittadini in possesso di
un'identità digitale Spid, a marzo 2019 erano già 4,2 milioni,
mentre i dati riguardanti la carta d'identità elettronica
registrano 5650 emissioni giornaliere nei Comuni con postazioni
installate per il rilascio.
ARC/SSA/fc