Digitalizzazione: alla PA oltre a tecnologie servono risorse umane
Regione Fvg porta al ForumPA 2019 i suoi progetti innovativi
Roma, 16 mag - La Regione intende cavalcare l'evoluzione
digitale nella pubblica amministrazione per assicurare ai
cittadini del Friuli Venezia Giulia servizi ad alto valore
aggiunto. Per raggiungere questo obiettivo è quindi necessario
favorire l'ammodernamento dell'Amministrazione, non solo in
termini tecnologici, ma anche dal punto di vista delle risorse
umane, attraverso l'acquisizione di professionalità che
consentano lo sviluppo di processi innovativi. È infatti
necessario un cambio di mentalità che ponga i cittadini e i
servizi al centro dell'azione dell'ente e garantisca una
riorganizzazione dei processi burocratici, i quali devono
divenire ancora più trasparenti e tarati sulle esigenze del
territorio.
È questo il messaggio lanciato dall'assessore regionale alla
Funzione pubblica, semplificazione e sistemi informativi, nonché
coordinatore della Commissione Agenda digitale della Conferenza
delle Regioni, dal palco del Forum Pa 2019 durante il proprio
intervento nell'ambito del convegno "La trasformazione digitale
del Paese. Come creare valore attraverso una nuova e fattiva
partnership pubblico-privato", la cui chiusura è stata affidata
al presidente del Consiglio dei Ministri, che ha confermato
l'importanza della digitalizzazione della Pa per lo sviluppo
dell'Italia.
Nello specifico, è stata rimarcata la necessità per la Regione di
sfruttare la "leva digitale", ed in particolare i big data, per
agevolare il governo del territorio e favorire lo sviluppo
economico, come sta avvenendo per il Porto di Trieste, il cui
ruolo focale nella "Nuova vita della seta" è stato reso
possibile, oltre che dallo status di porto franco e dalla
posizione, dall'elevata digitalizzazione dello scalo.
Particolare rilevanza è stata quindi data all'azione di
coordinamento e confronto attuata recentemente dalle Regioni e
dal costante dialogo con il Governo, che ha portato alla stesura
del Piano triennale della dell'informatica nella Pa. In tale
contesto è stata sottolineata l'importanza di dare vita a una
"costituente del digitale" che coinvolga il Governo, le Regioni,
gli enti pubblici e i portatori d'interesse e permetta di
trasformare le pubbliche amministrazioni in una grande
infrastruttura a supporto dell'innovazione e dello sviluppo del
Paese, basata sulla rapida e costante interazione tra organismi
nazionali, centri decisionali e le realtà territoriali con le
proprie tipicità.
Inoltre è stato spiegato che la Pa, sia a livello nazionale sia
locale, deve assumere un nuovo ruolo di cooperazione con le
piattaforme digitali italiane e internazionali ed è stato
espresso l'auspicio che, come hanno fatto il Friuli Venezia
Giulia e altre Regioni, il Governo valorizzi le risorse digitali
con l'identificazione di una figura specifica, una sorta di
"ministro del digitale", che dia forte impulso a una
trasformazione anzitutto culturale ancorché tecnologica. Al fine
di tutelare appieno i cittadini, i loro dati e favorire la
disponibilità di servizi è infatti necessario che vengano
affrontati temi come l'etica digitale, l'accountability degli
algoritmi, il diritto di cittadinanza digitale, l'obbligo alla
trasformazione digitale per la Pa, la blockchain e il machine
learning. Un percorso ampio che deve coinvolgere in primo luogo
le pubbliche amministrazioni, ma anche il terzo settore, le
aziende e i cittadini e i privati.
All'interno di questa trentesima edizione del Forum Pa la Regione
Friuli Venezia Giulia ha avuto un ruolo rilevante grazie ad
alcuni dei sui progetti più riusciti, come "VeLA. Veloce,
Leggero, Agile: Smart Working per la Pa", il quale ha permesso di
avviare con ottimi risultati numerose esperienze di telelavoro ed
EnergiaFvg, che punta alla promozione dell'utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili e alla riduzione delle emissioni
inquinanti.
ARC/MA/ppd