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EDILIZIA SCOLASTICA: CONTINUITÀ IN PASSAGGIO COMPETENZE DA PROV. A UTI

Trieste, 28 novembre - "Per assicurare la necessaria continuità e in attesa che vengano definiti nel dettaglio gli accordi tra la singola Provincia e gli Enti subentranti, l'Amministrazione regionale ha deciso di affidare, in tutti quattro i territori provinciali, all'Unione dove ha sede il Comune più popoloso l'esercizio della funzione dell'Edilizia scolastica. All'Unione capofila, quindi, sono provvisoriamente attribuiti risorse, personale e rapporti giuridici connessi alle funzioni esercitate".

Lo precisa, a pochi giorni dall'approvazione in Consiglio regionale della legge di soppressione delle Province in Friuli Venezia Giulia, l'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin in risposta a certe preoccupazioni rispetto alla gestione degli istituti scolastici.

"Sempre nell'ottica della continuità, per la funzione relativa agli istituti scolastici superiori, la legge di soppressione delle Province ha in ogni caso previsto che le Province mantengano a loro carico gli oneri relativi alla gestione e conduzione degli immobili connessi alle funzioni di Edilizia scolastica trasferite ai Comuni, fino all'effettivo subentro delle Unioni Territoriali Intercomunali (UTI) e dei Comuni che non vi partecipano nei rispettivi rapporti giuridici attivi e passivi e comunque non oltre il 30 giugno 2017. Rientrano tra tali oneri, in particolare, quelli riferiti alle utenze, alle assicurazioni sugli immobili, al noleggio di attrezzature e alle pulizie. Per essere più chiari - esemplifica l'assessore Panontin - dal primo gennaio 2017 almeno fino al 30 giugno 2017 le Province continueranno a sostenere le spese per il pagamento delle utenze (luce, acqua, gas, macchinari ecc.)".

Sotto il profilo normativo, il riferimento è anche alla legge regionale 26/2014 di Riordino del sistema Regione-Autonomie locali in Friuli Venezia Giulia, che ha previsto che dal 1° gennaio 2017 alcune funzioni transitino dalle Province ai Comuni o attraverso le UTI o direttamente in quei Comuni che non partecipano ad alcuna Unione.

Per quanto riguarda poi le risorse finanziarie, nel disegno di legge regionale n. 168 (legge di Stabilità 2017) la Giunta regionale ha distintamente individuato l'ammontare dei fondi spettanti alle Unioni come quota per le funzioni provinciali trasferite a decorrere dal 1° gennaio del prossimo anno e che sarà ripartita per l'anno 2017 a favore delle Unioni capofila (dove ha sede il Comune più popoloso) sulla base delle risultanze dei piani di subentro.

"Le possibili criticità della transizione in ambito scolastico - evidenzia l'assessore Panontin - sono già state affrontate e superate in ripetute riunioni nei mesi scorsi. Proprio in quelle occasioni i presidenti delle UTI comprendenti i capoluoghi hanno prefigurato la soluzione che poi è stata tradotta in legge. Ci sono, insomma, tutte le condizioni per portare a termine questo delicato passaggio senza disagi per i cittadini, se ognuno farà la propria parte, senza polemiche e allarmismi. Potremo così assicurare alle comunità locali i benefici attesi dalla razionalizzazione e semplificazione perseguita dalle riforme".

ARC/PPD



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