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Emergenza idrica: Regione in campo per salvare fauna ittica Isonzo

Già portati al sicuro 50mila pesci. Chiesto a Slovenia aumento portata corso d'acqua

Pordenone, 27 lug - A seguito della sempre più esigua portata del fiume Isonzo, la Regione, attraverso l'Ente tutela patrimonio ittico, ha messo in atto lunghe operazioni di salvataggio della fauna ittica potendo contare anche sulla collaborazione della Protezione civile, del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia e di innumerevoli pescatori volenterosi. Tuttavia l'intervento, conclusosi ieri, molto probabilmente non sarà sufficiente per mettere in salvo tutti i pesci presenti in questo fiume, corso d'acqua che sta soffrendo più di tutti gli altri gli effetti della prolungata siccità.

A rilevarlo è l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari al termine di una difficile operazione che ha visto impegnati più uomini in questo momento di grande emergenza idrica in tutto il Friuli Venezia Giulia.

Dai grafici che delineano l'andamento della portata, emerge con chiarezza che ora l'Isonzo entra in territorio italiano con una portata ridotta a 15 metri cubi al secondo, un valore nettamente inferiore a quelli sinora registrati. L'assessore, tramite la presidenza della Regione, ha immediatamente chiesto l'intervento del Ministero della Transizione ecologica presso il governo sloveno perché l'apporto idrico del fiume Isonzo possa essere integrato con rilasci dagli invasi idroelettrici presenti nel territorio della confinante Repubblica.

Anche se il Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia ha ridotto al minimo tutte le portate delle derivazioni e sospeso gli interventi irrigui, con le attuali temperature la quantità di acqua disponibile e l'ossigeno presente al suo interno andranno calando ulteriormente. L'assessore regionale fa presente che l'Ente tutela patrimonio ittico, dopo aver chiamato a raccolta i propri volontari, integrandone il numero con una selezione d'urgenza e dopo aver preso accordi con la Protezione civile, si prepara ad affrontare quella che potrebbe rivelarsi un'asciutta quasi totale del fiume da Gorizia verso valle. Per la Regione gli interventi di recupero del pesce a scopo di salvaguardia sono oramai quotidiani e vengono effettuati contemporaneamente in zone diverse del territorio regionale. Dall'inizio della primavera è stato possibile spostare circa 50 mila pesci, salvandoli dal prosciugamento dei letti dei fiumi e dei torrenti in ogni parte della Regione. Visto il perdurare della situazione climatica, i numeri sono destinati a salire ulteriormente ed ogni intervento diventa sempre più problematico. ARC/AL



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