Energia: su idroelettrico Regione a fianco Comuni e Comunità montagna
Trieste, 12 mag - Attraverso le norme recentemente varate, la
Regione ha tracciato un quadro molto chiaro della propria linea
d'azione in merito alle concessioni delle grandi derivazioni
d'acqua a uso idroelettrico e alle nuove quote che i
concessionari sono tenuti a versare e che la Regione ha deciso di
destinare integralmente al territorio.
L'Amministrazione regionale adotterà quindi tutte le azioni
necessarie, anche in campo legale nel caso di ricorsi come quello
presentato da A2A, per assicurare il pieno rispetto della
normativa vigente e garantire ai Comuni e alle Comunità di
montagna gli importi che i gestori degli impianti sono tenuti a
versare.
È questa la posizione espressa dall'assessore regionale alla
Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile durante
l'incontro di stamani con il gruppo ristretto dei sindaci
individuati dal Consiglio delle autonomie locali come
rappresentanti dei territori interessati dalle grandi derivazioni
regionali a uso idroelettrico, ovvero i primi cittadini di
Gemona, Barcis, Ampezzo, Meduno, Trasaghis, Montereale Valcellina
e Tramonti di sopra, e i rappresentanti delle Comunità di
montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, del Gemonese,
della Carnia e delle Prealpi friulane orientali per definire i
criteri di riparto dei canoni delle concessioni che a partire dal
2021 saranno applicati secondo i nuovi criteri stabiliti in base
alla Legge regionale 21/2020.
L'assessore ha ribadito che la Regione è al fianco delle
amministrazioni locali e che l'obiettivo della strategia messa in
campo sul fonte delle concessioni idroelettriche è la difesa
dell'interesse pubblico e delle comunità del Friuli Venezia
Giulia. Proprio a tal fine è stato recentemente approvato il
regolamento di ripartizione della quota monetizzata di energia
elettrica che i concessionari sono obbligati dalla norma
nazionale a cedere gratuitamente: per il 2021 l'importo,
calcolato sulla base dei prezzi dell'energia sul mercato nel
corso dell'anno, ammonta a 4,126 milioni di euro.
L'esponente della Giunta ha quindi confermato che, da un lato la
Regione ha richiesto a Terna i dati per la quantificazione dei
canoni secondo il nuovo metodo e, dall'altro, ha predisposto la
delibera preliminare riguardante le scelte strategiche per l'uso
della risorsa idrica che è propedeutica all'impostazione della
procedura di gara per la riassegnazione delle concessioni del
sistema derivatorio del Meduna in regime di concorrenza.
Nell'ambito di questa procedura saranno anche definiti i termini
e le modalità per la costituzione della società mista
pubblico-privata che verrà costituita a tal scopo, della quale la
Regione deterrà la maggioranza azionari e il controllo.
ARC/MA/pph