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Enti locali: Cal, unanimità su ambiti gestione del Servizio sociale

Riccardi, frutto di percorso condiviso. Novità la creazione della Conferenza regionale

Udine, 17 gen - Il Consiglio delle Autonomie locali esprime parere favorevole all'unanimità sulla definizione degli ambiti territoriali di gestione associata del Servizio sociale dei Comuni (Scc) così come è stata approvata in via preliminare dalla Giunta regionale il 28 dicembre scorso e illustrata oggi dal vicegovernatore con delega alla Sanità e Politiche sociali Riccardo Riccardi.

"È la conclusione di un processo avviato con l'ascolto dei sindaci e dei territori e il voto unanime di oggi ne è il frutto", ha commentato Riccardi con soddisfazione al termine dell'assemblea.

"Abbiamo tenuto conto della necessità di rendere protagonisti tutti i sindaci, nessuno escluso, delle scelte che riguardano una funzione così delicata per le comunità: l'organizzazione dei servizi socio assistenziali ritorna così alle condizioni ante Uti - ha ricordato il vicepresidente - e si restituisce ai Comuni la possibilità di scegliere l'ente che gestirà le funzioni in materia sociale".

Con l'approvazione della legge 31/2018, infatti, è venuto meno l'obbligo per i Comuni di trasferire la gestione dei servizi sociali alle Uti ed è stata prevista la costituzione delle Assemblee dei sindaci del Servizio sociale dei Comuni, organismi per il governo della gestione associata della funzione sociale. Il nuovo assetto ha richiesto di individuare i bacini territoriali per individuare i Comuni che fanno parte di ogni Ssc e di conseguenza i sindaci che comporranno le Assemblee. La definizione dei territori di gestione associata serve anche per ripartire correttamente le risorse regionali destinate a finanziare la gestione associata, come pure gli interventi e i servizi che tale gestione deve assicurare ai cittadini.

Riccardi ha tenuto a sottolineare che la norma ha ridisegnato inoltre il modello di governance, introducendo oltre all'Assemblea dei sindaci del Servizio sociale dei Comuni, che di fatto ricalca l'Assemblea dei sindaci di ambito distrettuale prevista dalla legge 6/2006 prima dell'introduzione delle Uti, anche la Conferenza regionale.

La previsione di quella che Riccardi ha definito una sorta di "senato", dove siederanno i rappresentanti di Ambito e che sarà presieduta dall'assessore alla Salute, è una novità. "Gli ambiti sono chiamati a rispondere tutti a fenomeni di criticità sociale ma con quadri molto differenti uno dall'altro: questo organismo di confronto permanente tra Regione e Scc, nel quadro di una riforma che prevede un modello di integrazione sociosanitaria, sarà strategico", ha fatto notare il vicepresidente.

I 18 ambiti individuati hanno dimensione demografica non inferiore a 45mila abitanti, ridotti a 25mila qualora più della metà siano residenti in comuni montani o parzialmente montani.

Territorialmente vengono confermati i confini di gestione associata attuali, ad eccezione di due situazioni per le quali i Comuni hanno richiesto delle modifiche: la prima è quella di Reana del Rojale, che verrà ricompresa nell'ambito del Torre anziché in quello del Friuli centrale; la seconda riguarda il territorio dell'Uti Giuliana per cui sono previsti due Ssc: uno composto dal solo Comune di Trieste e l'altro dai 5 Comuni di Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle e Sgonico.

"Abbiamo mantenuto sostanzialmente l'aderenza ai bacini esistenti, ma ribadiamo la disponibilità ad accogliere motivate richieste di alcuni Comuni che vogliano modificare collocazione, così come abbiamo fatto nei due casi già approvati; sono a conoscenza del fatto che alcuni di loro preferirebbero soluzioni diverse e saremo attenti alle loro richieste trovando le adeguate soluzioni", ha concluso Riccardi. ARC/EP/ppd



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