Enti locali: Roberti, ddl ridà libertà di scelta a territori
Trieste, 18 dic - "Per intervenire rapidamente sull'assetto
degli enti locali avremmo potuto semplicemente abrogare la legge
26, ovvero la cosiddetta riforma Panontin, decretando così la
fine delle Unioni territoriali intercomunali (Uti), ma abbiamo
preferito adottare una soluzione intermedia che ridà dignità ai
territori senza appesantire ulteriormente un sistema già messo a
dura prova".
È questa la posizione espressa dall'assessore alle Autonomie
locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, durante la
discussione in Consiglio regionale del disegno di legge 32/2018
che va a modificare la legge 26/2014, introducendo importanti
novità nell'assetto degli enti locali del Friuli Venezia Giulia,
in particolare sulle Uti create in seguito all'abolizione delle
Province.
"Per prima cosa - ha chiarito Roberti - abbiamo previsto nella
legge di Stabilità il ripristino dei contributi che consentono a
tutti i Comuni di erogare i dovuti servizi ai cittadini. Inoltre,
con questo disegno di legge diamo la possibilità ai sindaci di
scegliere, senza rischiare penalizzazioni economiche, se aderire
o meno alle Uti".
L'assessore ha spiegato che "molte amministrazioni hanno aderito
alle Uti per avere dalla Regione i fondi necessari a chiudere i
bilanci. Non si è trattato di una scelta vera e propria, ma di un
obbligo fondato sulla minaccia del commissariamento. Inoltre,
nella maggior parte dei casi, le Unioni non sono mai state
realmente operative ma sono partite solo sulla carta per
consentire ai Comuni di beneficiare dei contributi regionali".
"Stiamo cambiando profondamente - ha sottolineato Roberti - il
paradigma sul quale si fonda il sistema delle autonomie locali
della nostra regione. Lo facciamo senza modificare d'imperio le
Uti ma restituendo ai sindaci la libertà di valutare e decidere
se le Unioni rispondono alle necessità dei loro territori, senza
obblighi, premi o penalizzazioni".
"Con questo riassetto - ha precisato - gli enti locali avranno
molte più opportunità e libertà d'azione e potranno quindi
avviare e gestire in forma associata un numero maggiore di
servizi rispetto a quanto previsto dalla legge 26/2014, con
risparmi per i cittadini e maggiore efficienza".
L'assessore ha dunque rimarcato la volontà di collaborare con
tutto l'arco istituzionale nell'interesse dei cittadini e ha
spiegato che "il disegno di legge in via di approvazione è già
stato avallato all'unanimità dal Consiglio delle autonomie locali
(Cal), incassando il giudizio positivo dai sindaci che, in questo
modo, possono nuovamente governare adeguatamente i propri
territori. Una volta approvato questo ddl, inizieremo a lavorare
su un testo di riforma condiviso con chiunque vorrà dare un
apporto costruttivo, andando a definire l'assetto degli enti
locali che verranno creati in sostituzione delle Province".
"Si tratterà di organismi di natura elettiva - ha concluso
Roberti - ai quali la Regione trasferirà molte funzioni che oggi,
in seguito alla chiusura delle Province, si trova a gestire".
ARC/MA/fc