Enti locali: Roberti, su Uti interventi urgenti e poi si cambia
Udine, 15 giu - "Tamponare, con interventi urgenti, le storture
della legge 26/2014 per poi riformare il sistema dell'ordinamento
degli Enti locali che dovrà portare alla ricostituzione di un
ente di area vasta con determinate competenze, capace di
rappresentare i territori e che sia elettivo per dare
responsabilità a chi lo governa".
Lo ha detto oggi l'assessore regionale alle Autonomie Locali,
Pierpaolo Roberti, incontrando, nella sede della Regione a Udine,
sia i rappresentanti dei Comuni non aderenti alle Uti sia quelli
che hanno deciso di uscirne (Bertiolo, Monfalcone e Paularo).
"I sindaci che ho incontrato - ha evidenziato Roberti - hanno
deciso di non aderire alle Unioni territoriali intercomunali
imposte dalla precedente Giunta regionale attraverso la legge
26/2014, una scelta che è stata avversata con obblighi e clausole
penalizzanti per i Comuni ma soprattutto per i cittadini. Ci sono
delle storture alle quali vogliamo mettere mano prima di
riformare il sistema dell'ordinamento degli Enti locali ma
l'obiettivo ultimo è quello di riscrivere una norma che consideri
tutti i cittadini di serie A".
L'assessore ha quindi ribadito il convinto no al commissariamento
"perché non è la risposta corretta da dare al territorio e perché
questa Giunta non vuole imporre nulla dall'alto".
Nel corso della riunione sono emerse alcune delle penalizzazioni
che hanno subito i Comuni rimasti fuori dalle Uti, a partire dal
programma sicurezza fino ai piani triennali per lo sviluppo che
hanno riservato risorse esclusivamente alle Unioni.
Sul punto, Roberti ha citato una generalità di Giunta che
evidenzia l'intenzione dell'Amministrazione regionale di inserire
ulteriori somme già in assestamento di bilancio per ripristinare
un corretto equilibrio.
"Per consentire uno sviluppo armonico dell'intero sistema
Regione-Autonomie locali - ha spiegato l'assessore - risulta
opportuno integrare la concertazione che ha portato alla stipula
dell'Intesa 2018-20 e stanziare risorse per garantire interventi
strategici anche per i territori non considerati nei riparti
dell'Intesa e per quelli che hanno già manifestato la volontà di
recedere dal vincolo associativo".
"Sarà necessario verificare - ha aggiunto Roberti - le risorse
disponibili da destinare ai nuovi patti che verranno siglati con
i singoli Comuni non aderenti alle Uti in modo da garantire lo
stesso identico trattamento che è stato riservato alle Unioni".
"Adesso è necessario tamponare le situazioni emergenziali - ha
chiarito Roberti - e poi seguirà un'importante fase di ascolto
con i singoli sindaci ma anche con Anci e Cal; quest'ultimo
organismo andrà rivisto perché non rappresenta i circa 300mila
cittadini del Fvg che non appartengono ad alcuna Uti. Si tratta
di un'altra stortura che va modificata integrando nel Consiglio
una rappresentanza di Comuni che sono fuori dalle Uti e che oggi
non sono rappresentati".
Nel ringraziare tutti i sindaci che hanno "scelto liberamente di
resistere alla riforma per il bene della propria comunità",
l'assessore ha ribadito la filosofia che intende portare avanti,
ovvero quella dell'ascolto e della condivisione.
"Stiamo valutando l'utilizzo di spazi assunzionali della Regione
da trasferire ai Comuni - ha informato Roberti - e quanto agli
spazi finanziari stiamo predisponendo una norma per poter
consentire ai Comuni di investire utilizzando l'avanzo di
gestione. Stiamo inoltre recuperando degli spazi finanziari da
destinare ai Comuni che non hanno aderito alle Uti e che non li
hanno ricevuti in precedenza dalla Regione proprio perché non
facenti parte delle Unioni".
ARC/LP/fc