Enti locali: Roberti, un Consiglio delle autonomie montane nel Cal
Tolmezzo, 27 sett - Il Consiglio delle autonomie montane (Cam)
inteso come sezione del Consiglio delle autonomie locali (Cal)
sarà l'organismo di coordinamento delle politiche della montagna
previsto all'interno del disegno di legge di riforma delle
autonomie locali.
Lo ha annunciato a Tolmezzo l'assessore regionale alle Autonomie
locali e funzione pubblica, Pierpaolo Roberti, durante l'incontro
con i rappresentanti dell'Uncem (Unione nazionale dei comuni,
comunità e enti montane) presieduto dal sindaco di Pontebba, Ivan
Buzzi, convocato per illustrare le linee guida della riforma in
riferimento al governo della montagna.
"Il Cam avrà funzioni concertative e di proposta diretta alla
giunta regionale, nonché sarà chiamato ad indire la Conferenza
annuale sulla montagna" ha specificato Roberti, precisando che
"del Consiglio delle autonomie montane faranno parte il
presidente dell'Uncem, i sindaci dei Comuni montani eletti nel
Cal, i presidenti delle comunità montane".
"Non è prevista pertanto la creazione di una provincia della
montagna - ha chiarito Roberti - ma il governo del territorio
sarà gestito attraverso le nuove Comunità montane, enti che
avranno personalità giuridica, come le Unioni territoriali
intercomunali, per l'esercizio obbligatorio delle funzioni
ereditate dalle vecchie comunità montane, incluso il patrimonio".
La governance della Comunità montana sarà simile a quella delle
Comunità di pianura (che si differenziano per la natura
totalmente facoltativa) e prevede quindi un presidente eletto
dall'assemblea dei sindaci che potrà essere un amministratore
oppure un cittadino esterno all'amministrazione comunale;
l'assemblea eleggerà anche il Comitato esecutivo al cui interno
saranno garantiti meccanismi di rappresentanza delle minoranze.
"I confini territoriali delle Comunità montane dovranno essere
concertati con i sindaci, così come le ulteriori funzioni montane
ad esse attribuite, motivo per cui - ha evidenziato ancora
Roberti - il confronto con gli amministratori resta ancora aperto
al fine di giungere ad un testo ampiamente condiviso".
Nel corso del dibattito con i sindaci sono emerse alcune
proposte, anche divergenti, tra cui quella di affidare le
politiche di programmazione e sviluppo ad un ente montano unico
(Roberto Revelant, sindaco di Gemona del Friuli), di mantenere le
relazioni tra le terre alte e i comuni di fondo valle (Francesco
Brollo, sindaco di Tolmezzo) o di attribuire alle Comunità anche
funzioni di area vasta (Andrea Carli, sindaco di Maniago).
"Chiedo ai rappresentanti della montagna di valutare le varie
possibilità, anche in base alle diverse esigenze dei territori,
con l'obiettivo di superare l'eccessiva frammentazione attuale
imposta dalle Uti e giungere ad una proposta che faccia sintesi
tra le varie visioni emerse" ha concluso Roberti.
ARC/SSA/ep