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Fibre vetrose: Telesca-Vito, più sicurezza se cittadini informati

Monfalcone (Go), 20 aprile - Hanno un tasso di pericolosità minore rispetto all'amianto ma sono pur sempre un materiale potenzialmente cancerogeno. Le fibre artificiali vetrose sono state presentate così all'ospedale San Polo di Monfalcone (Gorizia) nel corso del convegno organizzato dalla Regione in collaborazione con l'associazione Solidarietà Isontina e il Tavolo permanente sull'Amianto del Comune di Monfalcone. All'evento hanno preso parte diversi esperti del settore le cui relazioni sono stare introdotte dagli interventi degli assessori regionali alla Salute, Maria Sandra Telesca, e all'Ambiente, Sara Vito.

"Il lavoro è una risorsa straordinaria e la salute è un diritto fondamentale della persona - ha detto Telesca - ed è perciò fondamentale evitare le situazioni, vedi l'amianto, in cui questi aspetti cruciali della vita entrano in conflitto tra loro".

Ricordando come sul tema delle fibre artificiali vetrose la Conferenza Stato-Regioni abbia già predisposto delle linee guida, l'assessore alla Salute ha comunque ribadito l'importanza della prevenzione, "alla base della quale c'è l'informazione dei cittadini".

Telesca ha quindi auspicato che le attività divulgative, nonché le verifiche sul campo, siano coordinate da un'ampia e funzionale rete di soggetti che comprenda anche la Regione, gli Enti locali e le istituzioni scientifiche per garantire la sicurezza dei cittadini.

La necessità di fare "alleanze intersettoriali" è stata sottolineata anche da Vito che ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che l'odierno convegno sia stato organizzato di concerto tra le direzioni regionali della Salute e dell'Ambiente.

"Le fibre artificiali vetrose - ha aggiunto l'assessore - sono un tema relativamente poco conosciuto al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Perciò è molto importante che se ne parli e discuta in termini chiari e a livello qualificato".

Vito ha infatti evidenziato la valenza scientifica degli interventi, grazie ai contributi del professore e medico di medicina del Lavoro, Massimo Bovenzi, degli esperti di prevenzione e igiene tecnica del lavoro, Paolo Pischiutti e Renzo Simoni, dei rappresentanti delle Agenzia regionali per la protezione dell'Ambiente del Friuli Venezia Giulia e del Piemonte, Glauco Spanghero e Angelo Robotto, nonché di Stefano Massera (Inail) e di Danilo Cottica (Istituti Clinici Scientifici Maugeri).

Dagli interventi è emerso, in particolare, che le fibre artificiali vetrose sono largamente utilizzate nei settori produttivi e che solo in alcune situazioni possono provocare il cancro. E' il caso delle fibre ceramiche refrattarie e delle lane minerali, sempre che esse siano portatrici di determinate caratteristiche chimiche, individuabili attraverso specifiche determinazioni analitiche alla cui base c'è la valutazione della percentuale di ossidi alcalini e alcalino-terrosi.

Un tema, quindi, su cui è bene "accendere la luce" come ha detto in apertura di lavori Luigino Francovig, il responsabile Area amianto dell'Asi Auser, l'associazione Solidarietà Isontina. Il suo intervento è stato preceduto dai saluti del sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, e da Riccardo Marchesan, primo cittadino di Staranzano e presidente dell'Unione territoriale intercomunale Carso Isonzo Adriatico. ARC/PV/fc



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