Fine anno: Bini, 5 anni di sfide superate; oggi Fvg più attrattivo
Il bilancio dell'assessore: un miliardo a disposizione delle
imprese
Trieste, 23 dic - "In questi cinque anni abbiamo affrontato
sfide enormi superando grandi difficoltà, non solo economiche.
Nonostante la pandemia, la guerra in Ucraina e la pesantissima
crisi energetica, il Friuli Venezia Giulia è tornato a essere la
locomotiva del Nordest. Un risultato che si deve in primo luogo a
un tessuto produttivo e sociale unito e resiliente, che ha saputo
rimboccarsi le maniche e far fronte con coraggio agli ostacoli
imprevisti; un sistema che ha potuto contare sul sostegno
costante della Regione, cui abbiamo prestato ascolto rispondendo
con risorse crescenti anno su anno fino a raggiungere, nell'arco
della legislatura, l'importo di un miliardo di euro a coprire
interventi sia di natura emergenziale sia strutturale".
È il bilancio tracciato dall'assessore regionale alle Attività
produttive e turismo Sergio Emidio Bini a margine della
conferenza stampa di fine anno della Giunta guidata dal
governatore Massimiliano Fedriga.
"Un lavoro - ha spiegato l'assessore - fatto anche attraverso la
legge SviluppoImpresa, che ha modernizzato e spinto l'economia
regionale verso uno sviluppo sostenibile. Proprio attraverso tale
legge, la Regione ha dato vita ai distretti del commercio, che
hanno già visto coinvolti 133 Comuni, e si è dotata del
masterplan delle zone produttive degradate, uno strumento
innovativo mirato alla re-industrializzazione di 180 siti
produttivi dismessi".
"Sono stati inoltre potenziati i consorzi di sviluppo industriale
e lo strumento degli incentivi all'insediamento, che negli ultimi
cinque anni hanno generato investimenti complessivi per oltre 310
milioni di euro e creato occupazione per quasi mille addetti, a
fronte di uno stanziamento regionale di 60 milioni di euro".
"Sempre per attrarre investimenti - ha evidenziato Bini - la
Regione ha creato l'Agenzia Lavoro&SviluppoImpresa e potenziato
l'accesso al credito. Con il Frie nello specifico si sono
deliberati prestiti alle imprese per oltre un miliardo di euro.
Inoltre, si è conclusa la fase di commissariamento dell'Aussa
Corno, restituendo così alla piena operatività una delle più
importanti aree produttive regionali".
Bini ha sottolineato la centralità del commercio e del turismo,
"veri e propri asset dell'economia regionale, cui abbiamo
destinato, in 5 anni, oltre 470 milioni di euro, marcando un
incremento del 44% sulla legislatura precedente".
"Solo per il potenziamento dei poli montani - ha proseguito
l'assessore - gli investimenti superano i 65 milioni di euro:
risorse che, unite a un deciso cambio di passo sul versante della
promozione in virtù del nuovo claim identitario 'Io sono Friuli
Venezia Giulia', hanno già portato risultati importanti. Nel 2022
il Friuli Venezia Giulia figura infatti, come rilevato da
un'analisi condotta da Demoskopika, tra le destinazioni
turistiche più gettonate in Italia, al pari di Trentino Alto
Adige e Toscana".
"A testimoniarlo - ha sottolineato l'assessore con delega al
Turismo - i dati sul record di presenze fatto registrare
nell'ultima stagione estiva: oltre sei milioni di turisti,
segnando una crescita del 2,3% rispetto al periodo pre-Covid non
soltanto nelle località balneari ma nell'intero territorio
regionale".
"Ciò che più ha contraddistinto la legislatura a guida Fedriga -
come ha voluto rimarcare Bini - è stata la capacità di rispondere
tempestivamente alle emergenze. Ne sono esempio gli 80 milioni di
euro di ristori a favore di ben 55mila imprese del Friuli Venezia
Giulia nel periodo pandemico, liquidati in media nell'arco di 30
giorni dalla chiusura dei molti bandi istituiti per sbloccare
l'economia; più recentemente - come evidenziato dall'esponente
della Giunta regionale - si annoverano gli interventi per far
fronte al caro energia, con contributi a fondo perduto per circa
13mila partite iva e il potenziamento del sostegno al credito
attraverso i Confidi, a cui nell'arco della legislatura sono
stati destinati circa 39 milioni di euro. Non da ultimo,
l'incentivo per l'installazione di impianti di autoproduzione di
energia da fonte rinnovabile nelle piccole e medie imprese del
manifatturiero, del commercio e del terziario: una misura,
quest'ultima, che può contare su fondi regionali e su importanti
risorse comunitarie per un totale di 55 milioni di euro".
"Se oggi - ha concluso l'assessore Bini - guardiamo ai prossimi
cinque anni con fiducia, forti di una Regione economicamente
dinamica e più attrattiva, significa che abbiamo saputo
trasformare le tante crisi affrontate in altrettante opportunità
di crescita".
ARC/LIS/ma-pph