Foreste: Zannier, una bioeconomia da patrimonio boschivo post Vaia
Collina di Forni Avoltri (Ud), 20 sett - Un simposio allestito
nella radura di un bosco con tronchi d'albero e panche in legno
di design ad accogliere ospiti e relatori, attorniati
dall'anfiteatro delle cime del Volaja e del Coglians.
Si è aperto così, a Collina di Forni Avoltri, l'evento in quota
promosso da Regione, Consorzio Boschi Carnici, Innova Fvg,
Università di Udine, Uti della Carnia, Carnia Industrial Park,
Comune di Forni Avoltri, Associazione Vivere l'Accademia e ordine
degli Architetti paesaggisti e conservatori della provincia di
Udine. Il simposio era volto a interrogarsi sulla risorsa bosco e
sulla diversificata gestione in ambito alpino del legno
schiantato dopo la tempesta Vaia dell'ottobre 2018.
"La collaborazione tra enti e la capacità di ricostruire una
filiera ampia del legno - ha affermato l'assessore a Risorse
forestali e Montagna del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier,
in apertura di lavori - sono state le leve positive con cui si è
potuto affrontare l'impatto devastante della tempesta Vaja. Oggi
sappiamo che possiamo creare una nuova bioeconomia circolare
derivante dal nostro patrimonio boschivo che va ben oltre la
visione ristretta con cui abbiamo guardato finora alla risorsa
forestale".
Per l'assessore "in passato abbiamo considerato prevalente
l'aspetto naturalistico e paesaggistico del bosco, senza
considerare che, per mantenere alta la qualità delle risorse
forestali, è necessario l'intervento dell'uomo gestito con
razionalità e sostenibilità. È quanto la Regione sta cercando di
promuovere e sostenere, in stretta collaborazione con tutti gli
operatori della filiera legno".
Un tema che è stato raccolto dal neo presidente del consorzio
InnovaFvg, Ruggiero Baggio, secondo cui il consorzio dovrà
occuparsi sempre più della creazione di reti d'impresa e della
valorizzazione del legno anche in settori come l'architettura e
il design. Sulla stessa linea il presidente del Consorzio boschi
carnici, Luigi Cacitti.
Artigianato e cultura del design possono rivelarsi un importante
pilastro dell'imprenditoria friulana: da qui hanno preso spunto
le riflessioni sulla riqualificazione del territorio montano
colpito dal maltempo.
Puntando alla nascita di nuove figure professionali e a un nuovo
riutilizzo del legno in ambito bioeconomico, economico, etico e
progettuale, è stata richiamata la figura di Carlo Mollino,
architetto torinese, designer e arredatore. A tratteggiarne il
profilo e l'eclettismo leonardesco è stato chiamato Luciano
Bolzoni, architetto e scrittore, studioso di cultura e
architettura alpina, che a Mollino ha dedicato un libro appena
pubblicato. A dialogare con lui, gli architetti Enrico
Scaramellini e Matteo Scagnol.
La giornata è proseguita con una passeggiata didattica e un
laboratorio sul legno rivolto ai bambini e con l'assaggio del
pane realizzato con una particolare farina di corteccia d'abete
bianco e rosso, preparato direttamente dal suo inventore, lo chef
panificatore Stefano Basello.
ARC/SSA/fc