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Friulano: Roberti, da audizioni plauso a piano linguistico da 22 mln

Trieste, 19 ott - "Il mondo accademico, associativo e culturale direttamente coinvolto e attivo nella difesa e promozione della lingua friulana ha di fatto confermato la bontà del Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana 2021 - 2025 con cui la Giunta regionale ha stanziato 22 milioni di euro in cinque anni, investendo 5,7 milioni di euro in più (34,4 per cento) rispetto al quinquennio precedente, in un ampio ventaglio di progetti - obiettivo".

È questo il commento dell'assessore regionale alle Autonomie locali e Lingue minoritarie Pierpaolo Roberti all'esito delle audizioni che si sono svolte ieri in V Commissione consiliare nel merito del Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana approvato in via preliminare dalla Giunta regionale lo scorso luglio.

L'assessore ha messo in evidenza la scelta di dare "maggiore stabilità e centralità all'Agenzia regionale per la lingua friulana, che è stata creata come ente strumentale della Regione e a cui ora viene data piena operatività". Roberti ha posto l'accento anche "sulla specificità delle azioni contenute nel piano che lo rendono misurabile e più strettamente connesso agli obiettivi specifici di promozione e mantenimento della lingua friulana".

In apertura di seduta il presidente dell'Arlef, Eros Cisilino, e il direttore, William Cisilino, hanno confermato che il piano è necessario per dare impulso alla lingua friulana, ponendo un forte accento sull'attività che si svolge nelle scuole.

Attualmente sono 610mila le persone che parlano friulano secondo un'indagine del 2014 dell'Università di Udine. Il 47,6 per cento della popolazione in Friuli parla e capisce il friulano, il 19,9 per cento lo capisce e parla occasionalmente, il 26,4 per cento lo capisce ma non lo parla, il 6,1 per cento non lo capisce né lo parla. Un dato più volte richiamato è riferito alle 40mila famiglie che ogni anno fanno richiesta di insegnamento della lingua friulana a scuola. Le proiezioni indicano che quasi un quarto dei locutori regolari sparirà entro il 2050, ovvero 100mila parlanti attivi in meno nell'arco di 30 anni, pari ad un tasso di decrescita annuale dello 0,66 per cento.

Le azioni messe in campo dal Pgpl si basano sulle Ricerche scientifiche e le analisi svolte dal mondo accademico, in particolare uno studio dell'Università di Udine del 2015, lo studio Humboldt-Universitat di Berlino 2020, lo studio della Ulster University 2020, ma anche i lavori della Conferenza sulla Lingua friulana del 2017, la ricerca dell'Arlef sull'insegnamento scolastico del 2019, il focus Group Ires 2020 e lo studio di Insiel dello stesso anno.

Il piano si propone come "misurabile" nelle diverse azioni che mettono in campo una pluralità di soggetti tra cui Regione Friuli Venezia Giulia, Arlef, enti locali e aziende sanitarie, FvgStrade e Autovie Venete, lo sportello linguistico regionale per la lingua friulana, l'assemblea di comunità linguistica friulana, Insiel, Università degli studi di Udine, Teatri Stabil Furlan e enti privati riconosciuti per la tutela della lingua friulana.

Tra le varie azioni è prevista la realizzazione di un dizionario e di una grammatica, la formazione di professionisti specializzati e di amministratori e dipendenti pubblici, l'implementazione di prodotti audiovisivi e di doppiaggi in "marilenghe", il potenziamento della presenza sui social network con la creazione anche di un Canale Youtube e di un sito internet con contenuti ludici per bambini dai 3 ai 10 anni e l'attuazione di progetti europei ed internazionali per lo sviluppo nelle scuole di un'educazione plurilinguistica. ARC/SSA/pph



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