Friuli '76: Riccardi, Protezione civile modello da attualizzare sempre
"Commozione vittime di allora si lega a deceduti Covid"
Trieste, 6 mag - "Se oggi il Friuli Venezia Giulia è in grado
di dare una risposta tempestiva e di riconosciuta efficacia agli
effetti della pandemia, questo è grazie anche al modello di
Protezione civile regionale che è stato edificato sulle macerie
del terremoto di 44 anni fa. Oggi dobbiamo avere la lucidità di
attualizzare questa nostra eccellenza perché sia sempre più in
grado di rispondere a calamità impreviste e inusitate, come fu
quel sisma che inferse lutti e sconvolse la nostra comunità
regionale".
Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia
Riccardo Riccardi, che questa sera si è recato a Gemona per la
commemorazione delle vittime del 1976, presente insieme
all'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli e, tra le
altre autorità, al sindaco Roberto Revelant.
"Mentre sostiamo commossi al ricordo delle vittime del '76 - ha
rilevato Riccardi -, l'emozione di ferite mai cicatrizzate nelle
nostre famiglie si lega al pensiero dei corregionali strappati
alla vita dal Covid-19, spesso persone anziane, patrimonio di
affetti e depositarie di quella memoria collettiva che custodisce
le radici".
"Quarantaquattro anni fa alla mobilitazione dei volontari che
permise di salvare vite e lenire ferite - così il vicegovernatore
- seguì l'elaborazione di un paradigma di Protezione civile
avanzato. L'esperienza del terremoto ci insegna che la generosità
è vitale, perché nasce dalla forza di una comunità, ma che da
sola non sarebbe bastata dopo il 1976, così come non basta oggi,
perché solo un modello organizzativo razionale, consolidato e
continuamente aggiornato può fronteggiare eventi catastrofici".
Il vicegovernatore ha ricordato che "oggi la nostra Protezione
civile regionale, che è tra le più avanzate del mondo,
affiancandosi a un sistema sanitario di grandi professionisti, è
capace di dare risposte che spaziano dalla logistica al supporto
per la quotidianità delle persone fragili".
Certamente, ha aggiunto Riccardi, "il Friuli non ha mai
dimenticato la solidarietà ricevuta nel 76 e oggi, grazie alla
configurazione del suo sistema di protezione civile e sanitario,
è in grado di continuare a ripagare quanto ricevuto, accogliendo
per esempio i pazienti Covid dalla Lombardia o intervenendo a
supporto della Croazia colpita dal terremoto in piena emergenza
coronavirus".
"E' bene ripeterselo nel doloroso anniversario del terremoto: la
sfida che abbiamo davanti è - ha concluso Riccardi - permanente
ed è di rendere il nostro sistema di soccorso e reazione sempre
più integrato e tecnologicamente avanzato per essere applicato a
calamità che possono essere impreviste, senza precedenti e
addirittura dalla incerta lettura scientifica come nel caso del
coronavirus".
ARC/PPH