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Friulia: Serracchiani, società consolidata che ora può ampliarsi

Trieste, 22 settembre - "Gli obiettivi che ci eravamo dati sono stati raggiunti. Friulia è una società consolidata e pronta a presentare un nuovo piano per i prossimi anni. Abbiamo fatto ordine in casa, ora siamo pronti all'ampliamento".

Così la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha commentato i dati di avanzamento del piano industriale 2014-17 della finanziaria regionale, presentati oggi a Trieste dal presidente Pietro Del Fabbro e dal direttore generale Carlo Moser.

Serracchiani ha evidenziato i tre obiettivi raggiunti che costituiscono la base da cui guardare al futuro per una "prudente espansione che tenga conto anche di un sistema finanziario e bancario generale in forte evoluzione in cui Friulia deve inserirsi con un nuovo ruolo".

Obiettivi che sono stati "la riduzione dei costi, una maggiore attenzione sull'assunzione del rischio, anche attraverso un intenso lavoro sul pregresso, ed un incremento della redditività degli investimenti" che, per Serracchiani, fanno sì che la finanziaria regionale sia pronta ad affrontare anche le partite rappresentate da Mediocredito e dalla trasformazione di Autovie in società in-house.

Infatti, come ha ricordato la presidente, "Mediocredito in questo periodo ha pesato sui conti di Friulia per circa 57 milioni di euro" che, per Serracchiani, rappresentano "un peso notevole che la società è riuscita ad ammortizzare, presentandosi pronta per nuove attività".

Quanto ad Autovie Venete, il cui contributo è stato di 25 milioni di euro, Serracchiani si è detta certa che "quando Autovie cambierà assetto saremo pronti. Rispetto ai lavori in corso per l'operazione in-house, stiamo lavorando con i ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia per farci trovare pronti all'uscita, nondimeno continueremo a vigilare e daremo il nostro aiuto nei prossimi anni".

Una visione confermata da Del Fabbro, secondo il quale "con la riduzione dei costi aziendali del 15% ci siamo preparati all'uscita di Autovie, ma c'è ancora spazio per ridurre ulteriormente i costi mantenendo invariati gli investimenti sulle aziende".

Nello specifico, i dati illustrati dal direttore generale parlano di 165 milioni di euro di capitale investito dal 2014 ad oggi, con 95 aziende partecipate in portafoglio il cui fatturato aggregato è pari a circa 2 miliardi di euro, con oltre 11mila dipendenti. Cifre che rappresentano rispettivamente il 6,7% del fatturato e il 6,1% dei dipendenti di tutte le società di capitali con sede in Friuli Venezia Giulia che sviluppano un fatturato compreso tra i 2 e i 300 milioni di euro.

Gli investimenti complessivi nel quadriennio sono stati pari a 62 milioni di euro in 40 aziende, per l'80% rappresentate da pmi. Nell'esercizio 2016-17 sono state contattate oltre 53 società e sono stati deliberati dal Cda 11,8 milioni di euro di investimenti per le imprese del territorio, per un totale di 12 operazioni di cui 9 già attuate nel corso dell'esercizio (7,5 milioni di euro).

Gli interventi smobilizzati ammontano a 10,3 milioni di euro (19 operazioni). Nell'ultimo anno, inoltre, è cresciuta anche l'attività di advisory e sono già 5 le imprese che hanno beneficiato della consulenza strategica offerta dai professionisti di Friulia.

Nessuna anticipazione sui contenuti specifici del nuovo piano strategico, che sarà redatto tra la fine dell'anno e l'inizio del 2018, rispetto al quale Del Fabbro ha assicurato vi saranno "idee chiare sulla direzione da intraprendere nei prossimi anni per crescere ulteriormente".

Rispetto al passato, Friulia ha ridotto di circa il 25% gli investimenti, anche in termini di numero di imprese, puntando soprattutto a qualificare l'esposizione al rischio e scegliendo di investire sulle pmi che esprimono maggiore prospettiva di crescita e capacità di stare sul mercato.

"Abbiamo quasi azzerato la rischiosità in portafoglio", ha confermato il direttore generale, "grazie all'inserimento della funzione controllo rischi e di un comitato investimenti che supporta il CdA sulla scelta delle società in cui investire".

Restano, secondo Moser, ulteriori margini di riduzione dei costi fissi della società, dopo quelli di riduzione del personale, che oggi conta sei unità in meno, per un totale di 35 dipendenti, compresi i part-time. ARC/SSA/fc



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