Giorno Ricordo: Roberti, di foibe ed esodo si parli sempre
Ignobile abbattimento stele Cossetto a Udine mostra quanto ci sia
ancora da fare
Trieste, 9 feb - "Sulle tragedie delle foibe e dell'esodo è
doveroso che ci sia il Giorno del Ricordo ma è opportuno che se
ne parli sempre, anche perché se è vero che oggi il fenomeno è
ampiamente conosciuto, ugualmente i sondaggi confermano
l'esistenza di una fetta non piccolissima della popolazione
italiana che in qualche modo giustifica ciò che accadde o lo
riduce a vendette e regolamenti di conti o addirittura lo nega".
È la riflessione portata dall'assessore regionale alle Autonomie
locali Pierpaolo Roberti all'incontro organizzato oggi a Trieste
dall'Unione degli Istriani per presentare la ripubblicazione in
edizione arricchita del libro di Roberto Menia "10 febbraio dalle
foibe all'esodo" e il concorso "Il pianeta degli scrittori",
appoggiato alla piattaforma Kepown, di cui il quotidiano Libero,
che da febbraio dedica due pagine al giorno ai temi del Ricordo,
è partner.
All'evento, introdotto dal presidente dell'Unione degli Istriani
Massimiliano Lacota, sono intervenuti Roberto Menia e il
condirettore di Libero Pietro Senaldi, presenti anche l'assessore
regionale al Lavoro e alla Famiglia Alessia Rosolen e il
vicesindaco Serena Tonel.
La notizia dell'attacco vandalico alla stele che a Udine ricorda
Norma Cossetto è rimbalzata nella seconda parte dell'incontro,
suscitando l'indignazione della sala gremita. "Se pensiamo
all'ignobile abbattimento avvenuto oggi a Udine all'insegna che
ricorda questa nobilissima martire - ha sostenuto Roberti -,
capiamo quanto ci sia ancora da fare per diffondere la conoscenza
storica che dietro a lutti e terribili violenze c'era il disegno
politico, preciso e sanguinario, di Tito di costruire il suo
impero e la grande Jugoslavia. Sono lodevoli quindi le richieste
riportate dalle cronache odierne di togliere tutte le
intitolazioni toponomastiche dedicate in Italia e altrove al
dittatore, ma ancor prima - ha affermato l'assessore regionale -
andrebbe revocata la massima onorificenza che la Repubblica
Italiana aveva attribuito a Tito, la quale è in aperto contrasto
con il Giorno del Ricordo".
Nel corso della presentazione Lacota ha letto alcuni passi del
libro di Menia, artefice della legge istitutiva della giornata
commemorativa istituita dal parlamento nel 2004, mentre Senaldi
si è detto certo che all'iniziativa editoriale presentata oggi
seguiranno altre pubblicazioni sul dramma istriano.
Roberti ha evidenziato, infine, "il ruolo avuto dalle
associazioni degli esuli, che hanno sempre tenuta desta
l'attenzione sulle tragedie del secondo dopoguerra anche quando
le istituzioni, per comodo od opportunità politica, avevano
continuato a tacere".
ARC/PPH/ma