Giorno Ricordo: Roberti, mai oblio foibe ed esodo grazie anche ad arti
Ruolo fondamentale giornalismo per isolare ignoranti e vigliacchi
Trieste, 10 feb - "Forse le ferite delle foibe e dell'esodo
diventeranno un giorno cicatrici, ma dovranno rimanere sempre
visibili, evidenti, patenti. Se la storia su questo ha scritto
pagine definitive, il giornalismo da un lato e l'arte, la
letteratura e la musica dall'altro hanno il compito di
contribuire a scongiurare il male supremo dell'oblio e di
perpetuare, con diverse voci e forme e da diverse prospettive, il
ricordo vivo di chi ha sofferto violenze orribili per la propria
Nazione e la propria Patria".
È il pensiero dell'assessore regionale alle Autonomie locali
Pierpaolo Roberti intervenuto alla seconda parte delle
commemorazioni triestine del Giorno del Ricordo promosse dal
Comune.
"Gli ignobili oltraggi al post del Tg2 che annunciava lo speciale
sulle Foibe - ha aggiunto Roberti - dimostra che la guardia deve
restare sempre alta e che la cultura deve restare viva e feconda
per isolare gli ignoranti e i vigliacchi che si nascondono dietro
a una tastiera".
Nel programma serale del 10 febbraio al teatro Rossetti hanno
trovato spazio il dialogo tra il giornalista Fausto Biloslavo e
il filosofo Stefano Zecchi, autore della graphic novel "Una vita
per Pola", il gruppo vocale Le Sandrine dirette dalla maestra
Alessandra Esposito e la produzione del Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia "Ricordare, portare al cuore".
"Il Giorno del Ricordo scatena emozioni fortissime - ha detto
Roberti - rispetto alle quali le nude parole della storia non
sono sufficienti: ecco il bisogno di scrivere testi e di
affidarsi alle note musicali e al teatro per esprimere dolori
profondissimi e memorie che oggi hanno trovato casa al Politeama".
ARC/PPH/gg