Giunta Fedriga: programma governo, salute, sociale e disabilità
Trieste, 29 mag - "Il benessere delle persone" al centro
dell'azione dell'esecutivo regionale: è il punto guida del
programma del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga, declinato nei versanti di salute, protezione sociale e
sicurezza.
Per quanto riguarda la riforma sanitaria varata dalla precedente
amministrazione, secondo Fedriga, lo scontro aspro e le
polemiche, "ora devono lasciare spazio a idee, per offrire
risposte convincenti alle criticità emerse nel tempo". Per far
questo occorrono "capacità di ascolto, instaurazione di un
rapporto di fiducia e collaborazione, implementazione del senso
di appartenenza e della volontà di fare squadra". In questo
senso, ha rilevato il governatore, "una nuova riforma non
rappresenta in sé e per sé la soluzione per cambiare la rotta" e
"qualsiasi intervento deve essere conseguenza di una precisa
definizione delle risorse economiche da destinare al Sistema
sanitario regionale".
Il contributo dei professionisti e un processo di
informatizzazione dovranno essere affiancati - ha detto Fedriga -
da "una revisione dell'attuale assetto, individuando una
equilibrata e coerente distinzione tra i processi delle strutture
ospedaliere e del servizio territoriale, che però, ovviamente,
devono mantenere la loro complementarietà. Tutto ciò prevedendo
un unico punto di governo per la pianificazione, il coordinamento
ed il controllo del Servizio sanitario regionale".
Sotto il profilo delle misure di protezione sociale, il
governatore ha affermato che "l'inclusione sociale non deve
essere sinonimo di assistenzialismo". Pertanto "una mano
responsabile non estrae dalle tasche denaro pubblico per
mantenere i figli inattivi, ma per contribuire alla loro
formazione e al loro inserimento professionale, mentre interviene
con più incisività per risolvere le difficoltà di chi, come nel
caso degli anziani o dei disabili, richiede maggiori e più
durevoli tutele".
Il governatore ha quindi tracciato in dettaglio la fisionomia di
un "welfare nuovo", articolato in sei punti, a partire dalla
ridefinizione dei criteri di accesso ai servizi sociali e
all'edilizia agevolata, "attribuendo il giusto peso agli anni di
residenza in Friuli Venezia Giulia".
In secondo luogo il governo regionale perseguirà "l'autonomia
della misura regionale del sostegno al reddito, anche per
destinare parte dei fondi a supporto delle aziende e agevolare
percorsi di inserimento o reinserimento lavorativo". La terza
azione consiste nel potenziare le scuole dell'infanzia e mirare
alla più alta copertura delle richieste, assegnando alla Regione
un ruolo di primo piano nella definizione di percorsi mirati,
anche sotto il profilo dell'organicità legislativa, ad accrescere
la centralità della famiglia quale cardine della società. Altra
priorità in ambito sociale indicata dal governatore è la
valorizzazione dell'attività dei ricreatori e di tutte le realtà
aggregative storicamente radicate sul territorio regionale,
riconoscendone le funzioni educative, formative e di
accompagnamento delle famiglie. Infine, tre aspetti: la
promozione dell'equità e l'uniformità territoriale del
finanziamento regionale alle strutture residenziali per anziani,
la ridefinizione e implementazione dell'integrazione fra Enti
locali e Aziende sanitarie e un'articolazione più flessibile
delle varie forme di contribuzione pubblica per favorire la
domiciliarità delle persone anziane.
Non è mancato, nell'ottica della prevenzione primaria alla salute
delle persone, un riferimento alla Protezione civile regionale
"nata dalle macerie della tragedia del 1976 e simbolo non solo
della ricostruzione ma, direi forse soprattutto, della grande
forza morale e della dignità del popolo friulano nello specifico
e del Friuli Venezia Giulia in generale".
ARC/PPH/ep