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GRANDE GUERRA: CERIMONIA TS ALL'INSEGNA DELLA "MEMORIA CONDIVISA"

Trieste, 16 aprile - La deposizione di due corone in mare, donate dall'Associazione degli Amici della Croce nera austriaca e dall'Associazione nazionale Granatieri d'Italia, di fronte a piazza Unità d'Italia a Trieste pavesata con il tricolore e il vessillo alabardato della città, hanno confermato oggi l'esigenza di quella memoria condivisa che l'iniziativa di Regione e Ministero della Difesa della lettura dei nomi dei Caduti nella Grande Guerra, combattuta con qualsiasi divisa sui fronti del Friuli Venezia Giulia, ha voluto ancora una volta ricordare.

Una memoria comune e unanime, "che deve essere trasmessa, anche per aiutarci a leggere il presente", come ha sottolineato il vicepresidente del Consiglio regionale Paride Cargnelutti che ha rappresentato la Regione alle celebrazioni del mattino (la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani interverrà nel pomeriggio), in ricordo delle migliaia di giovani morti, sotto ogni bandiera.

Non solo a quei giovani, "sfortunata generazione", però, deve andare il nostro tributo, ha indicato Cargnelutti: "la Grande Guerra, dopo Caporetto, divenne una tragedia anche per gli oltre 600.000 friulani che dovettero abbandonare case e terre, e andare profughi in tutto il Paese, da Genova sino alla Sicilia".

"Fu una guerra sbagliata, non risolse i problemi dell'Europa", e il mondo di oggi non fa che sottolinearci che "tuttora non abbiamo compreso il vero valore della parola Pace", ha affermato il vicepresidente del Consiglio regionale.

Dunque, "la guerra non è mai una soluzione", ha ammonito il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, rimarcando quindi l'esigenza di ricordare, per rendere omaggio ai Caduti (lo stesso Domenico Rossi ha osservato come il nonno materno vestì nella Prima Guerra Mondiale la divisa austroungarica) di una guerra che significò "tragedia, sofferenza, orrore", per trarre insegnamenti (la Grande Guerra fu il prodromo della Seconda Guerra Mondiale), per rinnovare la memoria dei valori, per richiamare come dalle trincee del Carso nacque l'unità d'Italia.

A onorare tutti i Caduti anche il presidente degli Amici della Croce nera, Franco Stacul, per il quale appare "doverosa" questa commemorazione congiunta, in cui "si mettono sullo stesso piano tutti i Caduti, senza distinzione tra vincitori e vinti"; tra questi, soprattutto quei 30.000 "giovani del Litorale", italiani, friulani, sloveni, croati, inquadrati per lo più nell'Infanterie Regiment Feldzeugmeister Georg Freiherr von Waldstätten Nr. 97, di cui quasi la metà uccisi in Galizia e sui Carpazi.

Poi, nel corso dell'intera mattinata, è stata data lettura da parte dei rappresentanti istituzionali, degli iscritti alle Associazioni d'Arma, dagli studenti del Liceo classico Dante Alighieri di Trieste, dei nomi dei Caduti, con la divisa italiana e austroungarica, mentre alcune Medaglie ricordo, coniate d'intesa tra Governo nazionale e Regione Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione del Military Historical Center di Udine, sono state consegnate nelle mani di nipoti e pronipoti di questi soldati morti per la loro Patria.

Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc, il vicesindaco Fabiana Martini, il commissario di Governo Annapaola Porzio, l'assessore comunale Edi Kraus, il comandante del Comando militare Esercito FVG, Alessandro Guarisco, il questore di Trieste Antonio Maiorano, il rettore dell'Università di Trieste Maurizio Fermeglia.

Nel corso della mattinata la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha quindi incontrato il sottosegretario Domenico Rossi.

ARC/RM/ppd
 



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