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GRANDE GUERRA: SERRACCHIANI, TEMPI TERRIBILI CHE NON VOGLIAMO RIVIVERE

Trieste, 16 aprile - "Una giornata importante e significativa, quella di oggi in piazza Unità d'Italia a Trieste, per commemorare tutti quei giovani, di tutte le parti d'Italia, e nel caso di queste nostre terre che combatterono anche su fronti diversi, a ricordo di tempi terribili che non vogliamo rivivere più".

Con queste parole della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani si è conclusa nel capoluogo regionale l'intensa e partecipata giornata dedicata alla lettura di circa 700 nomi dei Caduti sui teatri di guerra della regione nel primo conflitto mondiale e la contestuale consegna di 32 medaglie commemorative nel Centenario della Grande Guerra ai familiari, ai parenti, ai discendenti delle giovani vittime di quella che fu la prima grande carneficina del secolo scorso.

Una manifestazione promossa di concerto tra la Regione e il Comune di Trieste con la collaborazione del Military Historical Center (MHC) di Udine, partner  della stessa Amministrazione regionale nell'iniziativa dell'Albo d'Oro che a oggi ha visto sul territorio regionale, come ha sottolineato il responsabile di MHC Roberto Machella, la concretizzazione di oltre 400 eventi in ricordo dei Caduti.

Un Albo d'Oro con la lettura dei nomi dei 529.025 Caduti italiani nella Grande Guerra, iniziata il 24 maggio 2014 e che si concluderà il 4 novembre 2018, e la consegna ai familiari (che lo richiedono) della Medaglia ricordo raffigurante da un lato il logo del Governo per il Centenario della Grande Guerra e dall'altra la statua presente nel Cimitero degli Eroi di Aquileia, sulla quale viene inciso il grado, il cognome e il nome del Caduto.

Un'iniziativa nel tempo che è resa possibile, come ha sottolineato la presidente Serracchiani, grazie a tutte le Associazioni d'Arma, "che hanno sempre assicurato presenza ed entusiasmo", nonché, oggi a Trieste della Prefettura, con il prefetto Annapaola Porzio, e del Comando militare regionale, con il generale Alessandro Guarisco.

L'odierna cerimonia, nella riaffermazione dei valori della Pace e della Libertà, ha rilevato il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, non può non ricordarci "la drammaticità di quella guerra, un conflitto che fu sterminio di massa" e che per Trieste fu di fatto l'inizio di un travaglio che durò per gran parte dello scorso secolo, "in cui nulla fu risparmiato alla città".

Alla commemorazione del pomeriggio sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi e il comandante regionale dei Vigili del Fuoco Roberto Catarsi.

ARC/RM/EP
 



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